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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
23/09/2024
In occasione del 39esimo anniversario della morte di Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla criminalità organizzata il 23 settembre 1985 a Napoli. Giancarlo aveva 26 anni e oggi la Fondazione che porta il suo nome lo ricorda con alcune iniziative a lui dedicate. Alle ore 11:30 a Villa Bruno in Via Cavalli di Bronzo, 22 – San Giorgio a Cremano si è inaugurata la “Sala della Mehari di Giancarlo Siani – Sala della Memoria”. Alle ore 18:00 è prevista una celebrazione eucaristica in memoria di Giancarlo nella Chiesa di San Gennaro al Vomero in Via Bernini 55, Napoli. Domani alle ore 10:00, si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso dedicato a Giancarlo, nel Liceo Vico di Napoli in Via Salvator Rosa, 117, frequentato da Giancarlo.
La Mehari di Giancarlo Siani si trova da oggi a Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, ospitata nella Sala della Memoria delle vittime innocenti della criminalità, inaugurata nel 39esimo anniversario dell’omicidio di Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino, ucciso dalla camorra sotto casa il 23 settembre 1985, a soli 26 anni mentre rientrava dalla redazione di Torre Annunziata dove lavorava come “abusivo”.
“Ricordare le vittime – ha detto Paolo Siani, fratello di Giancarlo – è la nostra riposta non violenta alla violenza della mafia, guai se ci fermassimo nel ricordare, la daremmo vinta a loro”. Paolo Siani si è rivolto quindi alle nuove generazioni, chiedendo loro di “venire qua, di vedere le Rampe Siani, di andare a San Giorgio a Cremano a vedere la sua Mehari e quel muro con 276 fotografie di vittime innocenti. Penso – ha aggiunto – che se iniziassimo a raccontare la mafia dalla parte delle vittime, i ragazzi capirebbero molto di più quanto fa schifo e quanto sia inutile seguire quei modelli sbagliati, modelli di quelli che sembrano invincibili e forti eroi ma che invece sono solo assassini”.
Ad anticipare l’appuntamento di San Giorgio la commemorazione, come ogni anno, alle Rampe Siani, nel luogo dove Giancarlo fu ucciso dai sicari, dove è stata deposta una corona di fiori alla presenza di alcuni studenti dell’IIS Siani Napoli che hanno esposto uno striscione raffigurante la Mehari di Giancarlo e la scritta ‘Non muore mai chi si batte per la verità’.
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