Attivare soluzioni per rendere riconoscibili e distinguibili i contenuti prodotti da sistemi robotizzati rispetto a quelli generati da umani, è questo l’obiettivo dell’Osservatorio sui linguaggi del giornalismo multimediale che nasce a Napoli su impulso del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti in collaborazione del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II e dell’Apple Academy. L’iniziativa è stata presentata oggi presso la sala del Refettorio, nella Biblioteca di Area Umanistica dell’Università.
L’Osservatorio vuole essere un centro di ricerca sull’automatizzazione della produzione di notizie dove giornalisti e ricercatori scientifici lavorano insieme e si confrontano per capire la direzione in cui muove il mondo dell’informazione e come rimettere la professionalità artigiana del giornalista al centro dei processi innovativi, a partire dalla capacità di gestire l’evoluzione dei sistemi tecnologici. Un centro di ricerca sui processi di automatizzazione della produzione di notizie con un primo obbiettivo concreto: sviluppare strumenti e soluzioni per riconoscere facilmente e distinguere con trasparenza i contenuti informativi generati da algoritmi e robot rispetto a quelli prodotti dal lavoro delle persone.”
Per il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna: “Dalla collaborazione fra saperi della professione giornalistica e quelli dell’università nasce l’Osservatorio che vuole mettere in guardia da alcuni rischi che le tecnologie possono comportare. Crediamo che tra le missioni dell’Ordine vi sia quella di essere cani da guardia della democrazia non solo verso i poteri economici e politici, ma anche verso i nuovi poteri degli Over the Top, le grandi compagnie del web .
Il nuovo rischio per la democrazia oggi è nelle notizie create apposta per i desiderata delle persone, inquadrate attraverso le profilazioni che si realizzano con la sottrazione dei dati personali. I giornalisti devono invece affermare il dovere e il rispetto della verità a partire dal controllo delle fonti e mettere i cittadini in grado di riconoscere quando la notizia è frutto del lavoro giornalistico e quando, invece, nasce in modo artefatto da strumenti tecnologici.”
I lavori sono iniziati con i saluti di Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Sono intervenuti Enrica Amaturo, docente universitaria e direttrice dell’Osservatorio; Giorgio Ventre, direttore di Apple Academy; Mario Fatello, caporedattore centrale web TgR Rai; Walter Quattrociocchi, Università Cà Foscari di Venezia. Ha moderato Michele Mezza, giornalista.