Non è riuscito a sconfiggere la sua guerra più dura, quella contro la malattia Amedeo Ricucci, deceduto oggi a 63 anni, mentre si trovava a Reggio Calabria dove stava realizzando un’inchiesta per il TG1. Eppure di guerre ne aveva raccontate tante: giornalista professionista, lavorava in RAI dal 1993. Inviato speciale di Professione Reporter, Mixer, TG1 e La Storia siamo noi, aveva seguito i più importanti conflitti degli  ultimi  vent’anni: Algeria, Somalia, Bosnia, Ruanda, Liberia, Kosovo, Afghanistan, Libano, Irak Iran, Palestina Tunisia, Libia e Siria. Era con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin nel viaggio in Somalia, che il 20 marzo del 1994 si concluse con l’uccisione della giornalista del TG3 e del suo cameraman. Ed era presente al momento dell’uccisione del fotografo del Corriere della Sera, Raffaele Ciriello avvenuta a Ramallah il 13 marzo 2002, su questo episodio aveva pubblicato il libro “La guerra in diretta- Iraq, Palestina, Afghanistan, Kosovo. Il volto nascosto dell’informazione televisiva”. Dal 2013 era tra i giornalisti della redazione di Speciale TG1 quello stesso anno era stato anche sequestrato in Siria, assieme ad altri tre giornalisti italiani ad opera del Fronte al-Nusra che in quegli stessi giorni era passato all’ISIS, appena costituito. I quattro erano stati liberati dopo 11 giorni.  Era il 4 dicembre 2019 quando al Teatro Goldoni di Livorno l’Ordine dei giornalisti gli consegnò il premio Carlo Azeglio Ciampi, giornalisti schiena dritta per la sua inchiesta giornalistica condotta in Siria “Sulle tracce di Padre dall’Oglio”, in cui svelava particolari inediti sulla misteriosa scomparsa del sacerdote gesuita, avvenuta nel 2013 a Raqqa e su cui non è ancora stata fatta luce. “Amedeo Ricucci, nel reportage, riusciva a catturare l’attenzione del telespettatore- si legge nelle motivazioni del premio- scavando tra le parole degli intervistati e tra le macerie di una città fantasma sotto cui giacciono ancora tanti misteri. A guidare il percorso del racconto i passi del frate, con i sandali ai piedi, che su un terreno arido, inseguono la verità”. Con grande tristezza l’Ordine dei giornalisti porge le sue più sentite condoglianze alla famiglia.

(nella foto di Laura Lezza Amedeo Riccucci con la targa del Premio Carlo Azeglio Ciampi Giornalisti schiena dritta)

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