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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
06/02/2025
L’esecutivo del CNOG esprime soddisfazione nell’apprendere la decisione del Tribunale di Roma, Giudice di Pace Cristina Dodaro, che ha condannato l’avvocato e consigliere comunale di Avola (Siracusa) Antonino Campisi, oltre a Desireè Crapula, Aurelio Crapula e Rosario Crapula (tutti figli del boss locale, Michele), per diffamazione commessa nei confronti del defunto avvocato Antonio Borrometi e del figlio, il giornalista condirettore dell’Agi, Paolo Borrometi, da anni costretto ad una “vita sottoscorta” per le minacce mafiose.
L’accusa è stata sostenuta dal Pm di Roma Cristiana Tonelli.
I fatti risalgono al 13 maggio 2017, quando l’avvocato Campisi inviò una missiva al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al ministro dell’Interno, e al ministro dell’Istruzione con contenuti ritenuti diffamatori nei confronti dell’avvocato Antonio Borrometi e del figlio Paolo. Nella missiva si contestavano gli articolo d’inchiesta del giornalista e, secondo il pm, si offendeva la reputazione dello stesso cronista e del padre. In dibattimento si erano costituiti parte civile sia Paolo che Antonio Borrometi, assistiti dall’avvocato Alessandro Vitale del foro di Roma.
La pena richiesta dal Pm è stata di 258 euro di multa, ma il giudice ha ritenuto di aggravarla e ha condannato tutti e quattro gli imputati a 400 euro di multa riconoscendoli colpevoli dei capi di imputazione, oltre al risarcimento alle parti civili e alle spese legali.
“È la giusta conclusione di questo lungo processo, che conferma che Paolo Borrometi, per le sue inchieste, continua a essere vittima di un vero e proprio ‘mascariamento’. La sentenza, inoltre – afferma l’avvocato Alessandro Vitale – reputa diffamatorio anche un passaggio della missiva scritta dall’avvocato Campisi e dai suoi clienti, nei confronti del compianto avvocato Antonio Borrometi, un collega che aveva improntato tutta la sua vita al rispetto della legalità, ha avuto giustizia”.
URL pagina: https://www.odg.it/diffamarono-paolo-borrometi-e-suo-padre-il-tribunale-li-condanna-la-soddisfazione-del-cnog/59912
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