Libertà di stampa e presunzione d’innocenza: due diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, oggi messi in contrapposizione dalla Legge Cartabia, che individua nel procuratore della Repubblica l’unica autorità legittimata a fornire informazioni ai giornalisti sui procedimenti penali. Con l’effetto di impedire ai cittadini di essere correttamente informati. Può infatti un magistrato scegliere quali notizie debbano essere considerate di pubblico interesse? Può la chiusura di tre anni di indagini essere liquidata con un comunicato di 21 righe, com’è recentemente accaduto all’inchiesta sulla pandemia da Covid?
Il difficile equilibrio tra la nuova normativa sulla presunzione d’innocenza e l’esercizio del diritto di cronaca sarà al centro di un incontro di riflessione e confronto aperto, organizzato dall’Associazione lombarda giornalisti e dal Gruppo cronisti lombardi, che si terrà lunedì 27 marzo alle 20.30 al cinema Anteo di Milano.
Dopo il saluto del presidente Alg, Paolo Perucchini, si confronteranno sul tema Fabio Roia, presidente del tribunale di Milano, Giulio Enea Vigevani, professore ordinario di diritto costituzionale e dell’informazione all’Università Bicocca di Milano, Antonino La Lumia, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Carlo Melzi d’Eril, avvocato penalista, e i cronisti del Corriere della Sera Giuseppe Guastella e Cesare Giuzzi. Interverranno anche il presidente del Gruppo cronisti lombardi, Fabrizio Cassinelli, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Riccardo Sorrentino.
Nel corso dell’incontro, moderato dalla giornalista Marinella Rossi, componente della giunta Alg, i giornalisti lombardi annunceranno una manifestazione sul tema che si terrà davanti al Palazzo di Giustizia di Milano mercoledì 29 marzo alle ore 10.