Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna torna sullo spinoso tema delle fonti giornalistiche violate.
“L’emergenza riservatezza delle fonti del giornalista – evidenzia Verna – dovrà essere al centro in Italia della giornata internazionale per la libertà di stampa, fissata come ogni anno per il 3 maggio. Sembra quasi che le pronunce della corte di Strasburgo siano delle proposte culturali piuttosto che giurisprudenza impegnativa per i Paesi membri. Le violazioni dei principi riconosciuti dalla corte europea dei diritti umani si ripetono e vanno, per stare solo alla cronaca degli ultimi giorni, da intercettazioni disposte su giornalisti non indagati a trascrizioni irrilevanti ai fini processuali, ma che bruciano rapporti, a sequestri di computer o cellulari. Da Trapani a Locri, fino ad Ancona, dove dopo un’indagine particolarmente invasiva è arrivata una puntuale semplice archiviazione. Sul terreno sono rimaste le fonti dei giornalisti, che servono soprattutto per concretizzare il diritto del cittadino di sapere. Per questo quando il 3 maggio sarò ospite in presenza, o virtualmente se le condizioni non lo consentiranno, del Master di giornalismo dell’Università di Bologna per l’inaugurazione della panchina della libertà di stampa. Mi siederò fisicamente o immaginariamente su quella panchina imbavagliato per sottolineare il livello di guardia superato e in segno di solidarietà verso quei colleghi il cui patrimonio professionale, costituito dalle fonti, è stato dilapidato”.