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Formazione: il ruolo del corrispondente estero, corso alla Stampa Estera - Ordine Dei GiornalistiOrdine Dei Giornalisti

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Formazione: il ruolo del corrispondente estero, corso alla Stampa Estera

27/09/2024

A palazzo Grazioli a Roma, sede della stampa estera, l’appuntamento formativo organizzato dall’Ordine nazionale dei giornalisti e promosso da Fondazione Ordine dei giornalisti della Toscana      

                     

Come si  articola il lavoro del corrispondente estero e quali interazioni si sviluppano quando il corrispondente elabora e trasmette  notizie da un paese straniero dove, magari, anche le modalità di fare giornalismo sono, a tratti, diverse. Di questo e molto altro si è discusso al corso di formazione, organizzato dall’Ordine nazionale dei giornalisti, “ Il ruolo del corrispondete estero tra diritto di cronaca  e deontologia” che si è svolto il 27 settembre nella sede della Stampa estera, a Palazzo Grazioli a Roma. Al corso hanno partecipato Carlo Bartoli, presidente  Ordine nazionale dei giornalisti, Maarten van Aalderen, presidente Associazione stampa estera e corrispondente di Telegraph, Olanda;  Hannah Roberts, corrispondente in Italia per Politico, Gran Bretagna e  Irene Savio, corrispondente El Periodico, Spagna. Il corso è stato moderato da Raffaele Capparelli, giornalista e  consigliere della Fondazione ordine dei giornalisti toscana,  che ha promosso l’evento.

L’appuntamento è stata l’occasione per approfondire il ruolo oggi del corrispondente estero soffermandosi su esperienze specifiche. Sono emerse le diverse sensibilità, derivate da differenti percorsi culturali, nella modalità di approcciare, selezionare e valutare le notizie. Fattori che si intrecciano con le direttive editoriali e il punto di vista del corrispondente. La discussione ha toccato tanti aspetti del lavoro del corrispondente: dall’inchiesta, al rapporto con le istituzioni all’intelligenza artificiale.

Maarten van Aalderen  ha ricordato che l’Associazione stampa estera esiste a Roma dal 1912 e a Milano dal 1925. Da marzo 2024 la sede è stata trasferita a  palazzo Grazioli, nel cuore della capitale. Il presidente ha illustrato l’organizzazione e il funzionamento dell’associazione. Si è soffermato anche sul ruolo che svolge lo spazio della sede come punto di incontro fra le esigenze della stampa estera verso ciò che accade in Italia e chi, dall’Italia, vuole interloquire con i media degli altri Paesi. Molti gli esponenti politici e di governo che vengono ospitati e si confrontano con la stampa estera.

Carlo Bartoli si è  soffermato sui limiti del giornalismo italiano in particolare per la poca attenzione sulle notizie “estere”, in particolare quelle su altri continenti. La “stampa estera” pone molta più attenzione ai temi internazionali. Altra caratteristica del  giornalismo italiano è quella di aver sviluppato una narrazione molto “letteraria”,  al contrario dell’approccio stilisticamente asciutto di gran parte delle tradizioni di altri Paesi. Anche il giornalismo digitale – ha rimarcato Bartoli –  si è sviluppato relativamente poco a fronte di forti innovazioni Basti  pensare al ritardo della diffusione dei long form nelle edizioni digitali dei giornali.

Hannah Roberts ha esposto le difficoltà a parlare con le persone che hanno sofferto traumi  a causa di tragedie o disastri, come i terremoti. Spesso all’inizio si incontra ostilità, poi le persone capiscono che è importante che si raccontino le storie e che la diffusione di notizie ed esperienze contribuisce a far conoscere l’evento e quindi attivare solidarietà. Spesso, però, – spiega Roberts –  gli editori chiedono notizie light dall’Italia: cultura, cibo, moda. Oggi, però, vi è molta attenzione sul governo Meloni per la provenienza dai partiti post-fascisti, e sono molte aumentate le corrispondenze politiche.

Irene Savio ha sottolineato come il tema della sicurezza dei giornalisti a fronte di atti di intimidazione anche di tipo giudiziario sia un tema che riguarda tanti Paesi, anche in Europa, oltre che in Italia.  Sul tema dello stile conferma  che il giornalismo italiano ha molte spinte “letterarie”, tuttavia spesso il corrispondente estero nota che  mancano i riferimenti alle fonti o che i  virgolettati non sono accurati e non coincidono con quanto effettivamente affermato. Aspetti  su cui in Spagna i giornali sono molto esigenti in termini di accuratezza degli articoli.

 

URL pagina: https://www.odg.it/formazione-il-ruolo-del-corrispondente-estero-corso-alla-stampa-estera/58306