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IL GIUDICE E L’IMPRESA Economia e Diritto: un rapporto difficile - Ordine Dei GiornalistiOrdine Dei Giornalisti

Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale

IL GIUDICE E L’IMPRESA Economia e Diritto: un rapporto difficile

15/01/2025

di Giovanni Maria Flick

Edizioni Il Sole 24 Ore, gennaio 2025

Nel recente saggio di Giovanni Maria Flick dal titolo “Un patto per il futuro. Dalla sopravvivenza alla convivenza” l’autore rifletteva sulle possibili vie d’uscita dall’inquietudine per la situazione attuale della specie umana, sempre più in pericolo per il sovrapporsi di crisi climatiche, crisi ecosistemiche, crisi belliche e crisi sociali a livello globale. Attraverso un discorso di ampio respiro Flick ha sottolineato l’importanza di una transizione culturale al fine di orientare quelle digitale ed ecologica, entrambe inevitabili. Questo nuovo saggio nasce da un confronto dell’autore con l’editore nel quale è emersa l’opportunità e l’attualità di sviluppare il discorso generale su quelle transizioni nel particolare tema del rapporto fra diritto, iniziativa economica e iniziativa del giudice che Flick ha cercato di approfondire anche alla luce delle sue precedenti e attuali esperienze istituzionali e professionali più significative.

“Mi sono convinto della necessità di ritornare a parlare di diritto penale di impresa in un momento difficile – se non drammatico  – della giustizia italiana. – Scrive l’ex ministro di Giustizia nella sua introduzione al saggio- Con i suoi problemi atavici e i suoi traumi irrisolti essa cerca di rispondere faticosamente all’esigenza nazionale, europea e globale di orientare i comportamenti delle imprese e dei singoli operatori economici verso una maggiore responsabilizzazione nel rapporto con i lavoratori, la collettività, gli ecosistemi e l’interesse delle future generazioni.” e quindi conclude “Tornare a scrivere di diritto penale, economia e attività di impresa mi ha lasciato amareggiato. Ho constatato che non molto è cambiato negli ultimi anni e che le prospettive future non lasciano ben sperare, anche alla luce del ricorso invocato da più parti a una “giustizia artificiale” connotata da velocità, quantità ed efficienza. La tendenza espansiva del controllo del giudice sulle attività economiche si somma alle acrobazie tecniche e giuridiche volte a forzare l’interpretazione della legge, sempre meno certa e comprensibile. È da quella amarezza e dall’impegno professionale che nasce e continua lo stimolo a nuove riflessioni, nel
tentativo di ricercare – forse senza mai trovarle – risposte ragionevolmente accettabili agli interrogativi problematici e fondamentali sollevati in questo libro.”

La giustizia italiana attraversa un momento difficile, se non drammatico. Tra problemi atavici e traumi irrisolti, essa cerca di rispondere faticosamente all’esigenza nazionale, europea, globale di orientare i comportamenti delle imprese e dei singoli operatori economici verso una maggiore responsabilizzazione nel rapporto con i lavoratori, la collettività, gli ecosistemi e l’interesse delle future generazioni. La complessità e le sfide del diritto penale dell’economia in Italia rendono perciò necessario un approccio più equilibrato tra libertà economica, utilità sociale, tutela dell’ambiente e progresso tecnologico: un sistema che sappia quindi combinare efficacemente prevenzione e repressione, tenendo conto delle peculiarità del
tessuto economico italiano e della responsabilità condivisa di tutte le imprese, grandi e piccole, nel garantire un futuro sostenibile per tutti.

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URL pagina: https://www.odg.it/il-giudice-e-limpresa-economia-e-diritto-un-rapporto-difficile/59341