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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
02/05/2023
di Nils Melzer con Oliver Kobold
Prefazione di Stefania Maurizi. Fazi Editore Collana: Le terre. Pagine 468 € 20
Uno stupratore, un terrorista e una spia che ha sulle mani il sangue di innocenti. Con queste pesantissime accuse Julian Assange – giornalista che con la sua organizzazione WikiLeaks ha rivelato al mondo le prove di crimini di guerra, torture e altri sporchi segreti dei potenti – da oltre un decennio è al centro di una feroce e sistematica persecuzione politica: indagato in Svezia per stupro e negli Stati Uniti per spionaggio, rifugiato per sette anni nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dal 2019 Assange è rinchiuso nel famigerato carcere di massima sicurezza di Belmarsh, la Guantánamo britannica, in attesa della decisione sull’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, dove l’attivista australiano rischia fino a 175 anni di carcere.
In questo libro appassionante e inquietante Nils Melzer, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, presenta i risultati della sua rigorosa indagine sul caso Assange, documentando nei dettagli come i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Svezia ed Ecuador abbiano messo illegalmente a tacere il fondatore di WikiLeaks. Le sue rivelazioni sono esplosive: Assange ha dovuto affrontare gravi violazioni del diritto a un giusto processo, prove manipolate, tortura psicologica, sorveglianza costante, diffamazioni e intimidazioni. Un vero e proprio calvario che Daniel Ellsberg, whistleblower dei Pentagon Papers, ha definito “lo scandalo giudiziario del secolo”. “È chiuso nella prigione più dura del Regno Unito dall’aprile del 2019. La sua vita è appesa a un filo. La sua salute è devastata. – scrive Stefania Maurizi nell’introduzione -Dal 2010 non conosce la libertà e rischia di perderla per sempre, finendo incarcerato a vita in una prigione di massima sicurezza, negli Stati Uniti, con criminali violenti che non hanno rispetto per la vita umana. Ma lui non è un criminale. È un uomo innocente e non ha mai commesso un atto di violenza. Il suo unico crimine è aver rivelato la verità. Si chiama Julian Assange ed è fondatore di Wikileaks, un’organizzazione che ha rivoluzionato il giornalismo e il diritto dell’opinione pubblica di sapere. Assange e i giornalisti di Wikileaks hanno rivelato centinaia di file segreti del Pentagono, della CIA e della NSA (National Security Agency), le agenzie al cuore del complesso militare-industriale degli Stati Uniti. Questi documenti hanno permesso di far scoprire crimini di guerra, torture, massacri di civili innocenti, dall’Afghanistan all’Iraq, a Guantanamo”
Sul perchè un relatore speciale dell’ONU abbia sentito il dovere di scrivere un libro su Julian Assange? Lo spiega lo stesso autore: “Scrivere un libro di solito non rientra tra i compiti di un relatore speciale dell’ONU, nemmeno un libro su un singolo caso, molto circoscritto. Quindi serve una spiegazione. Questo libro vuole essere un appello urgente. Un monito rivolto alla comunità internazionale degli Stati, perché il sistema di tutela dei diritti umani da esse stabilito non funziona. Un campanello d’allarme per l’opinione pubblica, perché questo fallimento dovrebbe preoccupare qualsiasi cittadino di uno stato democratico di diritto…Ho scritto questo volume perché indagando sul caso Assange, mi sono imbattuto in prove evidenti di persecuzione politica e grave arbitrio giudiziario, ma anche di torture e maltrattamenti attuati in modo deliberato”. Nils Melzer è nato nel 1970 in Svizzera, è titolare della cattedra di diritti umani all’Accademia di diritto internazionale umanitario di Ginevra e professore di diritto internazionale presso l’università di Glasgow. Dal 2016 al 2022 è stato relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura. Attualmente è direttore presso il Comitato Internazionale della Croce Rossa. (CICR)
URL pagina: https://www.odg.it/il-processo-a-julian-assange-storia-di-una-persecuzione-di-nils-melzer-con-oliver-kobold/51199
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