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LA DIFFAMAZIONE (Le nuove frontiere della responsabilità penale e civile e della tutela della privacy nell’epoca dei social, delle fake news e degli hate speeches) - Ordine Dei GiornalistiOrdine Dei Giornalisti

Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale

LA DIFFAMAZIONE (Le nuove frontiere della responsabilità penale e civile e della tutela della privacy nell’epoca dei social, delle fake news e degli hate speeches)

27/07/2020

Autore: Vincenzo Pezzella

Editore: Utet (2020), pag.1280, Euro 90,00

 

Dopo il successo dell’edizione del 2016, torna nelle librerie e online, riveduto, aggiornato e ampliato, un vademecum per gli operatori della giustizia e dell’informazione, chiamati a districarsi nell’individuazione del (mutevole) confine tra il diritto alla libera manifestazione del pensiero e quello alla tutela dell’altrui reputazione.

Il volume rende conto delle varie tesi dottrinarie e dello stato della giurisprudenza, non solo su tematiche tradizionali in materia di diffamazione (il “decalogo del giornalista”, la responsabilità del direttore ex art.57 c.p., l’intervista e il ruolo dell’intervistatore, le differenze tra diffamazione a mezzo stampa e a mezzo televisione, l’exceptio veritatis e i suoi rapporti con il diritto di cronaca), ma affronta anche delicati problemi posti dall’affermarsi, nel mondo dell’informazione, delle nuove tecnologie.

Questa edizione dedica un capitolo ai temi delle fake news, degli odiatori seriali (i c.d. haters) e della discriminazione con finalità razziale, etnica e religiosa. Fin dove può arrivare il diritto di critica in ambito politico e sindacale? È diffamazione ledere la reputazione di un soggetto la cui reputazione sia già gravemente compromessa? Fino a che punto è lecito “criticare” atti e provvedimenti giudiziari? Quali sono gli ambiti di liceità per il cosiddetto “diritto di satira”? Cosa insegna il caso di “Charlie Hebdo” e fin dove può spingersi la “satira religiosa”? A che punto è l’elaborazione del diritto all’oblio? Come si quantifica il danno da diffamazione? Conviene costituirsi parte civile in un processo penale per diffamazione? O è meglio adire direttamente il giudice civile?

Quali sono le peculiarità della diffamazione attraverso Facebook, Twitter, WhatsApp,  Trip Advisor e quali responsabilità hanno il web-master, l’hosting provider o il curatore di un blog? Cosa rischio se condivido su Facebook un post diffamatorio? E se metto solo un “mi piace”? E, ancora, che limiti ci sono per il nuovo giornalismo d’inchiesta e/o satirico di trasmissioni come “Striscia la notizia” e “Le iene”? A che punto sono i progetti della riforma della diffamazione? A questo e ad altri interrogativi, come pure a questioni di tipo processualistico, il volume di Vincenzo Pezzella, con la duplice sensibilità sull’argomento del magistrato, che in passato è stato giornalista, tenta di dare delle risposte, consapevole che, talvolta, le stesse possono essere opinabili, se è vero che giudici di merito e di legittimità, anche a distanza di pochi anni, sembrano offrire soluzioni diverse, a fronte di casi analoghi; e che lo stesso legislatore appare impegnato in un continuo sforzo di aggiornamento della normativa vigente ai mutamenti del costume e delle tecnologie cui sembra non riuscire a stare dietro.

Il volume è completato dalla più recente giurisprudenza nazionale ed europea, oltre che dagli interventi del Garante della Privacy.

Sono affrontati, inoltre, problemi che in queste settimane approdano nelle aule giudiziarie, come quello dei lettori che commentano con post diffamatori gli articoli online. E sono analizzate le risposte fornite dalla giurisprudenza sui problemi che pone la messa in onda di fiction o di film-verità, ispirati a fatti di cronaca vera, e la possibilità che si leda l’altrui reputazione, anche con una foto, con un romanzo e, finanche, con un quadro. Spazio, infine, è dedicato ai profili civilistici del risarcimento del danno da diffamazione e alla sua quantificazione, sia che la richiesta avvenga attraverso la costituzione di parte civile nel processo penale, sia nella sede propria del giudizio civile.

Vincenzo Pezzella è Consigliere della Corte Suprema di Cassazione (Quarta Sezione penale); è stato pretore ad Afragola e giudice penale del Tribunale di Napoli e di quello di Lucca e Magistrato Coordinatore del Tribunale di Marano. Nel 2011-2012 ha ricoperto le funzioni di Ispettore Generale del Ministero della Giustizia.  Relatore ai corsi di formazione per magistrati della Scuola Superiore della Magistratura, è stato Autore di testi di educazione civica e di volumi, commenti, saggi e articoli giuridici.

URL pagina: https://www.odg.it/la-diffamazione-le-nuove-frontiere-della-responsabilita-penale-e-civile-e-della-tutela-della-privacy-nellepoca-dei-social-delle-fake-news-e-degli-hate-speeches/37872