La scomparsa di Furio Colombo, il cordoglio del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti

14/01/2025

Se ne è andato a 94 anni, in punta di piedi con il suo immenso bagaglio di cultura e di conoscenza, Furio Colombo, una delle figure più libere e autorevoli del nostro panorama giornalistico e culturale.

Autore di celebri reportage da tutto il mondo, dirigente di importanti aziende e parlamentare in diverse legislature. Giovane giornalista era entrato per concorso nella RAI del dopoguerra a Torino con mostri sacri come Piero Angela e Umberto Eco, con cui successivamente aveva condiviso l’esperienza del Gruppo 63 e con cui aveva fondato il Dams a Bologna.

Furio Colombo aveva lasciato la Rai per Olivetti, attirato dall’idea di progresso e di futuro che negli anni Cinquanta si respira a Ivrea.  Il futuro in quegli anni era anche la musica dei Beatles e di Bob Dylan, era l’America di Kennedy e di Martin Luther King, dove Adriano Olivetti lo mandò alla ricerca di nuovi talenti.

Il suo è stato un percorso di vita ricco di esperienze straordinarie, in cui la visione olivettiana ha assunto una dimensione internazionale, confrontandosi con sorprendente lungimiranza col nostro tempo.

Antonio Di Bella lo ricorda come: “il padre spirituale di tutti noi corrispondenti dagli Stati Uniti. E come un buon padre era prodigo di consigli, pronto all’ascolto sempre sorridente e ironico. Mai faceva sentire al suo interlocutore quel che lui era veramente: un gigante. Del giornalismo, della cultura, della politica.”

Era stato direttore dell’Unità, editorialista di Repubblica e fondatore del Fatto quotidiano. Per tre anni aveva diretto l’Istituto di cultura italiana a New York ed era titolare di cattedra alla Columbia University.

Cordoglio e vicinanza ai famigliari è stato espresso dal Presidente e dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. I funerali si svolgeranno mercoledì 15 gennaio alle ore 15:00 nel Cimitero Acattolico di Roma.

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