La scomparsa di padre Bartolomeo Sorge lascia un vuoto incolmabile anche nel mondo del giornalismo oltre a privare la Chiesa di una voce profetica e autorevole. Nel pubblicare la nota di agenzia che dà la triste notizia unitamente alle parole del Presidente della Repubblica, esprimo sentimenti di profondo cordoglio a nome dell’Esecutivo e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti nonché di vicinanza alla rivista Civiltà cattolica che lo ebbe come direttore protagonista di un’epoca culturale e politica negli anni settanta.

“Prima i bisognosi” ribadì nei mesi scorsi padre Sorge. Avendo avuto il privilegio di conoscerlo e di sentirlo guida e amico mi sia consentito di esprimere anche il personale dolore e il senso di vuoto che il suo arrivederci (come hanno scritto le CVX , le comunità che fanno riferimento ai Gesuiti ) comporta.

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Morto padre Bartolomeo Sorge, aveva 91 anni

(ANSA) – ROMA, 02 NOV – E’ morto oggi all’età di 91 anni padre Bartolomeo Sorge, gesuita, teologo e politologo, esperto di dottrina sociale della Chiesa morto oggi aveva 91 anni. Il ricordo di Sorge è stato fatto anche da un Twitter di Famiglia Cristiana.

Morto padre Sorge: Mattarella, lascia vuoto in nostra società

(ANSA) – ROMA, 02 NOV – “La morte di padre Bartolomeo Sorge lascia un vuoto nella società italiana, in cui si è impegnato con tutta la sua grande cultura e passione fino agli ultimi giorni. Non ha esitato a schierarsi in prima fila per combattere le diseguaglianze, le ingiustizie, la mafia e lascia ai giovani una ricca eredità di pensiero, di valori, di esperienze”. Lo dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Mi unisco al cordoglio dei suoi confratelli e dei tanti che lo hanno incontrato nella vita, apprezzandone con riconoscenza insegnamenti e testimonianza”, aggiunge.

ANSA/ Addio a padre Sorge, teologo “Primavera di Palermo” – Muore a 91 anni gesuita e politologo, ex direttore Civ. Cattolica

(di Fausto Gasparroni)

(ANSA) – ROMA, 02 NOV – Molte sono le fasi della vita e dell’intensa attività di padre Bartolomeo Sorge, il gesuita, teologo e politologo morto oggi all’età di 91 anni: dalla direzione di Civiltà Cattolica, a quella delle altre riviste Popoli e Aggiornamenti sociali. Ma quella che ne caratterizza ancora la figura è il ruolo da protagonista avuto nella Primavera di Palermo, il breve periodo storico del capoluogo siciliano, dalla seconda metà degli anni ’80 fino all’inizio degli anni ’90, contraddistinto dal fiorire di iniziative politiche, sociali e culturali – tra cui il suo Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe” -, e dalla nascita di associazioni e comitati cittadini, per la promozione di una cultura della legalità in contrasto con quella mafiosa.    Lo riconosce oggi Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, leader di quella “primavera”. “Padre Sorge ha avuto un importante ruolo nel più ampio impegno dei gesuiti nella storia di cambiamento della città e della politica nazionale. Un impegno che ha trovato a Palermo momenti di anticipazione e di sperimentazione di rinnovamento etico, culturale e politico sin dai primi anni ’80 e nel cui contesto trovarono spazio e voce istanze e modelli diversi”, spiega. Pregnante anche il ricordo del presidente Sergio Mattarella: “La morte di padre Bartolomeo Sorge lascia un vuoto nella società italiana, in cui si è impegnato con tutta la sua grande cultura e passione fino agli ultimi giorni. Non ha esitato a schierarsi in prima fila per combattere le diseguaglianze, le ingiustizie, la mafia e lascia ai giovani una ricca eredità di pensiero, di valori, di esperienze”. Sorge è mancato questa mattina alle 9.00 a Gallarate (Varese), nella dimora per gesuiti anziani in cui aveva trascorso gli ultimi anni anche il cardinal Martini. “E’ accaduto improvvisamente – spiegano alla comunità San Fedele di Milano, cui apparteneva – ci ha colti tutti di sorpresa”. Nato a Rio Marina (Isola d’Elba) il 25 ottobre 1929, Sorge è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1946. Redattore di Civiltà Cattolica dal 1966, ha diretto questa rivista dal 1973 al 1985, lavorando come membro del consiglio di presidenza all’organizzazione del primo grande Convegno nazionale della Chiesa italiana, nel 1976, sul tema ‘Evangelizzazione e promozione umana’. Dopo l’intenso decennio come direttore dell’Istituto Arrupe di Palermo (dove è appunto tra i protagonisti della cosiddetta «primavera»), nel 1997 arriva a Milano per dirigere Aggiornamenti Sociali e, dal 1999 al 2005, il mensile Popoli. Ha al suo attivo numerosi volumi sulla dottrina sociale della Chiesa e l’impegno dei cristiani in politica. “Ci mancherà”, scandisce il sito di Civiltà Cattolica, il cui attuale direttore, padre Antonio Spadaro, ne parla come di una “voce profetica che ha accompagnato la ricezione del Concilio in Italia”. “Poco più di un anno fa, p. Sorge era tornato a scrivere per La Civiltà Cattolica, con una preziosa testimonianza sul perché le conclusioni del Convegno ‘Evangelizzazione e Promozione umana’ del 1976 – alla preparazione del quale p. Sorge si era dedicato in prima persona – non ebbero un vero seguito. P. Bartolomeo scrisse anche del perché la Chiesa Italiana ha bisogno di un Sinodo”, ricordano gli ‘scrittori’ della rivista dei Gesuiti. Parlando di questo articolo, papa Francesco disse: “Non perdete il coraggio, perché poco tempo fa ho letto qualcosa di una chiarezza che ha fatto tremare, non dico la politica italiana, ma sicuramente almeno la Chiesa italiana!”. “Sempre lo scorso anno, abbiamo recensito il suo libro-intervista con Chiara Tintori, dal titolo ‘Perché il populismo fa male al popolo. Le deviazioni della democrazia e l’antidoto del ‘popolarismo”. Nel volume emerge la sua esperienza, ma anche la sua posizione di testimone autorevole di tutta una stagione sociale, politica ed ecclesiale del nostro Paese”, si legge ancora sul sito. E fino all’ultimo, in interviste o anche sui social, padre Sorge non ha fatto mancare i suoi acuminati interventi sull’attualità politica, non di rado molto polemici ad esempio contro le decisioni dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini e i suoi ‘decreti sicurezza’. Interventi che gli hanno attirato anche gli strali degli ambienti cattolici più conservatori. Postumo uscirà a breve “Perché l’Europa ci salverà”, ancora con la politologa Chiara Tintori, il cui testo aveva consegnato in questi giorni alle Edizioni Terra Santa. Innumerevoli oggi i ricordi dello scomparso gesuita, i cui funerali si terranno domani: da quelli dei ministri Elena Bonetti, Lorenzo Guerini, Dario Franceschini, ai sottosegretari Andrea Martella e Pier Paolo Baretta, dal vice presidente della Camera Ettore Rosato, al capogruppo Pd Graziano Delrio, dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci all’arcivescovo di Palermo mons. Corrado Lorefice.

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