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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
11/10/2022
Successo per il primo corso di formazione “diffuso”
Baiguini: un esperimento per organizzare una formazione elevata e con relatori d’eccezione. Razzante: il rispetto della deontologia è un requisito indispensabile per la credibilità della categoria
Quindici Ordini regionali collegati, oltre seicento giornalisti (619 per l’esattezza) riuniti in ventiquattro sale sparse per la Penisola. E’ stato un successo il primo corso di formazione “diffuso” organizzato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e rivolto ai propri iscritti. Nella sede di via Sommacampagna a Roma, ad ascoltare il relatore, il professor Ruben Razzante c’erano oltre cinquanta colleghi in presenza, gli altri hanno seguito via streaming. “La sfida deontologica nell’era digitale” era il titolo dell’incontro, introdotto dal vicepresidente Angelo Baiguini, che ha portato i saluti del presidente Carlo Bartoli, fuori sede per impegni istituzionali
“Si tratta di un primo corso che il Cnog ha voluto promuovere in vista della scadenza del triennio formativo dei giornalisti il prossimo 31 dicembre – ha spiegato Baiguini – ma vuole anche essere un esperimento per organizzare una formazione elevata con relatori d’eccezione e condivisa con tutti i colleghi. In futuro, se dovessero verificarsi nuove situazioni imprevedibili, come la pandemia da Covid 19 o il conflitto in Ucraina, il Cnog potrebbe mettere a disposizione dei propri iscritti corsi di formazione con esperti all’insorgere delle nuove straordinarie situazioni”.
Il professor Razzante ha ripercorso il Testo unico dei doveri del giornalista, ricordando come il rispetto della deontologia sia un requisitoindispensabile per la credibilità della categoria. Razzante si è quindi soffermato sugli aspetti più attuali, come il diritto alla privacy, il diritto all’oblio e il regolamento in materia di individuazione dei criteri di riferimento per la determinazione dell’equo compenso, per l’utilizzo online di pubblicazioni di carattere giornalistico. In merito a questo ultimo punto il professor Razzante – autore del “Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione”, giunto alla sua nona edizione – è stato chiaro: “E’ necessario fare in modo che i contenuti giornalistici siano ispirati al rispetto della deontologia, ma non solo. Gli editori devono investire i proventi nel riconoscere un adeguato compenso ai giornalisti, all’innovazione tecnologica e all’organizzazione di corsi di formazione professionale”. Il professore si è soffermato su temi importanti, valori essenziali della buona informazione, quale l’attenzione alla dignità umana, il rispetto del pluralismo, la tempestività nella rettifica delle notizie, il corretto rapporto tra giornalismo e social network. Un’occasione per fare il punto sull’impegno dei giornalisti per combattere le fake news rispettando la deontologia.
E’ stato toccato anche l’aspetto legato alle nuove figure professionali che si sono inserite nella professione giornalistica e per favorire il loro riconoscimento il Cong intende mettere mano ai criteri di accesso alla professione, con l’unico obiettivo di accrescere la professionalità degli operatori del mondo dell’informazione.
Il prossimo incontro è in programma, con le stesse modalità, il 20 ottobre, e avrà come scopo un approfondimento sul diritto all’oblio. Un ulteriore analogo corso “diffuso” è in programma quindi il 3 novembre e avrà come titolo: Open Data: Come fare informazione con i dati aperti? Per partecipare i giornalisti devo iscriversi ai corsi sulla piattaforma formazionegiornalisti.it
URL pagina: https://www.odg.it/la-sfida-deontologica-nellera-digitale/46623
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