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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
05/11/2019
Autore: Luca Cari
Editore: Castelvecchi (2017), pag. 152, Euro 16,50
È il diario dei cinque mesi che hanno segnato l’Italia centrale: dal terremoto che ha distrutto i paesi tra il Lazio e le Marche, alle scosse che hanno colpito quelli dell’Umbria, alla slavina che ha spazzato via l’albergo sul Gran Sasso (Rigopiano). È il racconto dell’umana vicenda dei Vigili del fuoco, attraverso i ricordi e le impressioni dell’Autore. Perché Luca Cari ha vissuto strazi, ma anche grandi gioie; ha toccato l’esaltazione quando i Vigili hanno salvato vite e il dolore quando hanno recuperato morti; ha partecipato alla felicità di chi ha visto restituirsi un affetto e alla disperazione di chi ha perso tutto. Sensazioni vissute sulla pelle; emozioni che ha scelto di raccontare senza filtri, lasciandole immutate nella loro drammaticità e durezza (anche nell’irripetibilità dell’esaltazione di alcuni momenti).
Per Cari la professionalità del Vigile del fuoco è “magnifica e tremenda”. Tutto rimane, bello e brutto. Tra i suoi innumerevoli ricordi, veri e propri flashback, c’è Angelo che torna con la mente alle scosse che sono arrivate mentre scavava e che rammenta di come se ne sia disinteressato, per non lasciare sola la bambina ritrovata; ripensa ai suoi capelli dritti e agli occhi impauriti e fissi, alla cura che hanno avuto per lei, affinché non si accorgesse del resto che era successo. Cari aggiunge anche la risposta di Angelo alla giornalista che gli chiede cosa spera per lei, quando uscirà dai pensieri profondi mentre era nel buco polveroso. “Che si dimentichi di me”. Solo questo. Nessuna smania di essere considerato. Vorrebbe che la piccola rimuovesse ogni ricordo di quei momenti, compreso il Vigile del fuoco che l’ha salvata.
Pagina dopo pagina, ci sono le piccole-grandi storie di tutti coloro che, come Angelo, si sono prodigati al di là dell’inimmaginabile.
Nelle prime righe dell’incipit, Cari scrive che il libro è la vicenda dei Vigili del fuoco, svelata attraverso impressioni che hanno penetrato e “raschiato con violenza” la sua anima e che, a volte, l’hanno accarezzata. “Perché ho vissuto strazi, ma anche gioie sconfinate, ho toccato l’esaltazione dei colleghi quando hanno salvato vite e il dolore di quando hanno recuperato morti, ho partecipato alla felicità di chi ha visto restituirsi un affetto e alla disperazione di chi ha perso tutto”.
Luca Cari, giornalista, è responsabile della Comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Ha gestito la comunicazione degli eventi che hanno coinvolto nel tempo i Vigili; tra i più recenti: il terremoto dell’Italia centrale (2016), la slavina di Rigopiano (2017), il terremoto di Ischia (2017), il crollo del ponte Morandi a Genova (2018). Ha pubblicato: “Mai più Concordia” (2014) sulla nave da crociera Costa Concordia; il romanzo “Non sono Dio” (2014). Nel 2016 ha vinto il premio giornalistico “Franco Giustolisi”, per l’inchiesta “Noi pompieri nel barcone dell’orrore”, pubblicato da “Panorama”.
URL pagina: https://www.odg.it/maledetto-appennino-da-amatrice-a-rigopiano/35782
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