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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
13/05/2021
Autore: Marco Pappalardo
Editore: Paoline (2021), pag. 107, Euro 10,90
Il 9 maggio 2021, presso la Cattedrale di Agrigento, nell’anniversario della visita apostolica della città, da parte di Papa Giovanni Paolo II, si è svolta la cerimonia di beatificazione di Rosario Angelo Livatino (1952-1990): primo magistrato nella storia della Chiesa, riconosciuto martire, ucciso dalla mafia “in odium fidei”. Livatino il 21 settembre 1990, sulla Strada Statale 640 Caltanissetta-Agrigento, mentre si recava senza scorta in tribunale, fu ucciso per mano di sicari assoldati dalla Stidda, l’organizzazione mafiosa agrigentina. Era a bordo della sua Ford Fiesta, quando l’auto fu speronata da quella dei killer. Livatino tentò una fuga attraverso i campi ma, già ferito da un colpo alla spalla, fu raggiunto e finito a colpi di pistola. Papa Giovanni Paolo II lo definì “martire della giustizia e indirettamente della fede”. Da ora in poi sarà commemorato ogni 29 ottobre nel martiriologio.
Il 21 dicembre 2020 Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il martirio, aprendo la strada della sua beatificazione.
L’impegno, i sogni, il coraggio, la fede e lo stile di vita scelto fanno di Rosario Livatino, tutt’altro che un “giudice ragazzino”, come fu soprannominato. A Roma, il 9 maggio 2021, al termine dl Regina Coeli, Papa Francesco gli ha reso omaggio. “Il suo esempio – ha detto – sia per i magistrati stimolo a essere leali difensori della legalità e della libertà”.
In “Non chiamatelo ragazzino” parlano di lui e per lui la sua città, alcuni oggetti personali, i luoghi di studio e di lavoro, i simboli della fede e della giustizia, e alcuni testimoni.
Si può vivere fin da ragazzi un’esistenza piena, ricca di speranza e interesse per il bene di tutti. Rosario Livatino diventa, oggi, modello di una vita semplice ma intensa, di una dedizione alla professione vissuta in modo coerente, di una fede profonda e concreta e di un alto e saldo senso civico e del dovere, anche nella lotta quotidiana contro il malaffare.
In appendice al volume, la lettera aperta di Virginia Drago, al primo anno di Giurisprudenza, con il sogno di essere un giorno un magistrato come Livatino. Indirizzata alle lettrici e ai lettori di queste pagine, in particolare, scrive: “Credo fermamente nei valori che i giudici come Rosario Livatino ci hanno lasciato in eredità…Nulla era certo nel loro percorso, ma non si fermarono mai”.
Le illustrazioni del libro sono di Roberto Lauciello.
Marco Pappalardo, giornalista e docente di lettere, è Autore di “3P. Padre Pino Puglisi. Supereroe rompiscatole” (2019).
Roberto Lauclello è illustratore e fumettista. Suoi interventi in vari libri; tra i più recenti: “Una rosa in trincea” (2016) e “Un ribelle a Scampia” (2020).
URL pagina: https://www.odg.it/non-chiamatelo-ragazzino/39582
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