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Querele temerarie e sicurezza dei giornalisti: "La politica deve fare di più". Il richiamo del Mfrr - Ordine Dei GiornalistiOrdine Dei Giornalisti

Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale

Querele temerarie e sicurezza dei giornalisti: “La politica deve fare di più”. Il richiamo del Mfrr

12/05/2022

Presentati i risultati della missione condotta dai rappresentanti del consorzio internazionale in Italia: la necessità di interventi normativi urgenti a tutela del diritto dei giornalisti ad informare e di quello dei cittadini ad essere informati.

“Una situazione poco incoraggiante» ha commentato il presidente del Cnog, Carlo Bartoli intervenendo alla presentazione del rapporto del consorzio Media Freedom Rapide Response, dedicato alla visita in Italia del gruppo internazionale che i delegati avevano compiuto a inizio aprile 2022, focalizzata su azioni legali bavaglio e minacce ai cronisti. Bartoli ha sottolineato altri due nodi legati al filone centrale del rapporto: la necessità di rafforzare la tutela delle fonti e la lunghezza dei processi in Italia. “L’auspicio è che i risultati della missione in Italia del consorzio MFR R possano sollecitare le istituzioni europee ad intervenire con una direttiva a tutela dei giornalisti e del giornalismo e che poi gli Stati nazionali recepiscano in tempi rapidi queste norme. Anche perché finora governo e parlamento italiani si sono dimostrati poco sensibili su questi temi» ha integrato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. Temi che si intrecciano per il peso che hanno sulla libertà di stampa e che sono accomunati dalla mancanza di volontà da parte della politica di occuparsi di materie «che incidono sul diritto dei giornalisti di informare e sul diritto dei cittadini ad essere informati», ha rimarcato Lorusso. Moderati da Paola Rosà, dell’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (partner italiano del consorzio sostenuto dalla Commissione Europea), all’incontro hanno partecipato tra gli altri, oltre a  Carlo Bartoli e Raffaele LorussoRicardo Gutiérrez, segretario generale della Efj; Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania; Roberta Taveri di Article19; Antonella Napoli di Articolo21; Laurens Hueting di Ecpmf; Anna-Kaisa Itkonen, funzionaria della Commissione Ue.
Claudio Silvestri, segretario del Sugc, ha ricordato l’impegno del sindacato al fianco dei cronisti minacciati o vittime di querele bavaglio e ha ricordato una terza criticità che – insieme con le due al centro del rapporto – finisce per limitare il diritto di cronaca in Italia: il precariato dilagante nel mondo del lavoro giornalistico. «Il sindacato – ha detto – interviene su questi tre fronti con grande determinazione, ma con scarsi risultati: manca l’applicazione della legge sull’equo compenso, mancano norme contro querele bavaglio e intimidazioni, manca l’impegno della politica ad attuare questi provvedimenti». Roberta Taveri è intervenuta sul tema delle Slapp (come vengono definite in Europa le azioni legali bavaglio), Laurens Hueting ha relazionato sullo specifico dell’Osservatorio sulle minacce ai cronisti istituito dal Viminale con Fnsi e Ordine, e Ricardo Gutiérrez ha ripercorso le tappe della missione, nel corso della quale i rappresentanti del consorzio hanno incontrato, fra gli altri, un giudice della Corte Costituzionale, parlamentari, giornalisti sotto scorta, vittime di querele bavaglio, funzionari della Polizia e del ministero dell’Interno.
«È emerso chiaramente che l’Italia non è un Paese sicuro per i giornalisti per via delle tante minacce agli operatori dei media», ha denunciato il segretario generale della Efj, che si è poi soffermato sul tema della diffamazione. «Quello che stupisce è la mancanza di azione da parte del legislatore italiano», ha osservato.
L’appuntamento è stato arricchito dalle testimonianze di alcuni giornalisti e giornaliste, come Giulia Merlo del quotidiano Domani; Danilo Paolini di Avvenire e Mimmo Rubio.
A chiudere l’incontro Anna-Kaisa Itkonen, rappresentante del Segretariato Generale della Commissione Europea, che ha riassunto le iniziative che la Ue sta mettendo in atto a tutela del settore dei media, dalla proposta di direttiva Anti-Slapp al Media Freedom Act, passando per l’attenzione riservata alla libertà di stampa nell’annuale Rule of law, che ha ribadito che «per le istituzioni europee il giornalismo è un bene pubblico e in quanto tale – ha assicurato – va tutelato».

Il rapporto del MFRR, dal titolo “Chi ha paura dei giornalisti?” è allegato di seguito.

 Report Italy Mission italian

URL pagina: https://www.odg.it/querele-temerarie-e-sicurezza-dei-giornalisti-la-politica-deve-fare-di-piu-il-richiamo-del-mfrr/44187