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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
20/11/2019
Autore: Maria Antonietta Artesi, Bruno Cimino, Pasquale De Luca, Pasquale Lorenzo, Carlo Simonelli, Alessandro Stella
Editore: Meligrana (2019), pag.208, Euro 13,00
Tropea è il mio luogo dell’anima. Non c’è angolo, pietra, strada, casa che non mi parlino di qualcuno o qualcosa, che non mi raccontino una Storia.
Francesco Repice
(dall’introduzione al libro)
Diciannove racconti e sei Autori per questa raccolta di ricordi legati al territorio di Tropea. Racconti rapidi, esatti, che sfiorano la poesia, nella fusione tra contenuto e forma. Nel primo (“Il viaggio”), la giornalista e scrittrice Maria Antonietta Artesi scrive che il treno rappresentava per la gente comune il simbolo della modernità e del progresso con valenza a volte positiva, a volte negativa: “Non piaceva la visione del consueto panorama delle campagne, stravolto dalla corsa dei convogli, orribili marchingegni lanciati a velocità incredibili. Dall’altra parte, il treno, dopo il primo sconcerto, veniva vissuto come un mezzo affascinante, dirompente e trionfatore”. Protagonista del racconto è il dottor Pasquale, bloccato in treno per un imperscrutabile ed imprevedibile inciampo del destino, che ripercorre a ritroso la propria vita, ricordando anche la costruzione della ferrovia e, negli anni, il suo significato storico.
In “Un quadro magico”, Bruno Cimino, ricordando qualche avvenimento del proprio passato giovanile da giornalista scrive: “A metà degli anni ’70, insieme a un gruppo di intrepidi giovani amici, fondammo una delle prime emittenti libere radiofoniche d’Italia: Radio Tropea. Sapevamo che stavamo offrendo alla nostra città un contributo importante”. Mentre una storia che tocca le corde più sensibili del lettore è quella de “Il cieco e il bambino”, in cui sono narrate le sofferenze di un cieco che va elemosinando insieme al figlioletto: “Riecheggia ancora quella frase pregna di dolore e di poesia che invocava aiuto: La vista degli occhi è la ricchezza della vita. Fate l’elemosina al povero cieco”.
Con “Il colonnello” di Pasquale De Luca siamo negli anni della Seconda guerra mondiale; nello scenario tropeano un soldato, incaricato di “presidiare il ponte della Burmaria, l’accesso a nord di Tropea, sulla linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria”, si misura con l’autorità impersonata da un militare di alto grado. Una serie di flashback scandiscano la guardia del giovane – come annota Bruna Fiorentino, nella prefazione – reso vecchio dalla guerra, che rivive con crudezza le menomazioni fisiche e spirituali subite nella pianura russa.
Bruna Fiorentino sottolinea anche che “Billing e il depuratore” di Pasquale Lorenzo è un’attenta rievocazione della nascita a Tropea di un lussuoso albergo con “vetrate sul mare, ascensori nella roccia e piscine per clienti miliardari” che, all’epoca all’occhio dell’uomo comune sembrava una follia bella e buona.
In “Ntoni Frezza”, Carlo Simonelli – con toni verghiani – scrive: “I figli di pescatori non potevano permettersi di rimanere bambini a lungo, due braccia in più erano sempre due braccia in più”. Questo è il commento di Bruna Fiorentino: “Una lotta per la sopravvivenza e contro una natura spesso crudele che si acuisce come una oscura mannaia sulle vite difficili di semplici pescatori e poveri contadini ai quali niente sembra essere risparmiato. Simonelli, poi, con “Gionni u Mericanu” affronta un tema “di tutti i tempi”, quello dell’emigrazione.
Infine, tra i tre racconti di Alessandro Stella spicca quello di “Peppucciu ’u Scàntaru” che “si trascinava per la via polverosa come un vecchio bastardo sciancato”: racconto nel quale si rievoca un forte terremoto che fa da sfondo alla triste storia del protagonista che – nonostante i soprusi subiti – non riesce a trovare malanimo nei confronti del suo persecutore.
Per Bruna Fiorentino, la nobiltà letteraria degli Autori esplora l’animo umano, affronta severi giudizi, politici e sociali, ne esamina il vissuto, entra nei meandri più sconosciuti, porta la storia ufficiale nei tribunali a difendersi per le omissioni volutamente compiute e ridona significato alle parole, alle idee, alle sofferenze, alle speranze e alle verità nascoste.
I racconti sono preceduti dalle autobiografie “tropeane” degli Autori.
URL pagina: https://www.odg.it/racconti-tropeani/35878
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