Bartoli a Sant’Anna di Stazzema, antifascismo valore di tutta la categoria
17/02/2022
Cerimonia di consegna a Sant’Anna di Stazzema, luogo della memoria delle stragi nazifasciste, della targa di Articolo 21, nel ventesimo anniversario della sua nascita. All’evento è intervenuto Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti con Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della Stampa e fondatore di Articolo 21, Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Giampaolo Marchini, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana ed Elisabetta Cosci, consigliera nazionale dell’Ordine e portavoce di Articolo 21 per la Toscana. Ha ricevuto la targa, e ringraziato gli esponenti dell’informazione il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona. “Siamo oggi in un luogo dove dobbiamo ricordare e non dobbiamo dimenticare, colgo l’occasione per dare la mia personale adesione all’anagrafe antifascista – ha affermato Carlo Bartoli – perché questi sono i valori che devono unire tutta la nostra categoria. La nostra categoria è ancorata ai principi della costituzione, senza i quali non avrebbe neppure senso la nostra attività. Vogliamo dare corso non solo a iniziative di memoria, che sono fondamentali, ma anche costituendo iniziative per garantire il futuro per le nuove generazioni. Lo faremo costituendoci sempre, congiuntamente parte civile quando ci saranno giornalisti minacciati. La prima occasione sarà a Bergamo nel giudizio che vede opposto Paolo Berizzi rispetto a odiatori e aggressori connotati politicamente nell’area dell’estremismo dell’estrema destra e del fascismo.” “Sant’Anna di Stazzema è un luogo importante per festeggiare il compleanno di Articolo 21 – ha detto Giuseppe Giulietti – la targa consegnata parla dei valori che costituiscono il DNA dell’Associazione: la democrazia, i principi della nostra costituzione, l’antifascismo, il dialogo e la libertà in primis, quella di informare e di essere correttamente informati, come recita l’articolo 21 da cui l’Associazione prende origine. Un omaggio a chi attraverso il passato ci dà indicazioni verso il futuro, questo è un luogo dove si formano uomini e donne ad opporsi ad ogni forma di violenza, fascismo, violazione delle norme” osserva Giuseppe Giulietti ricordando anche Sergio Lepri ed Enzo Biagi, fondatori di Articolo 21. Non sono poi mancati i ringraziamenti da parte del sindaco, Maurizio Verona, del direttore del Parco Nazionale, Michele Morabito, i quali hanno annunciato l’iniziativa del 9 aprile prossimo per il primo Corso di formazione per giornalisti sulle “Sulla memoria e sulle fonti della storia” che sarà sviluppato dal Parco della Pace di Stazzema in collaborazione con il Gruppo Stampa Versilia. La delegazione si è quindi spostata a Campi Bisenzio alla GKN dove sono state consegnate targhe alle lavoratrici e ai lavoratori della fabbrica, nel loro presidio diventato luogo simbolo della lotta per il lavoro a loro è stata consegnata la targa “per la tenacia con cui continuano a lottare per essere liberi di cambiare, per la loro voglia di convergere e insorgere, per essere diventati collante di una grande famiglia allargata che mette insieme ai tanti lavoratori e lavoratrici delle fabbriche, gli studenti i lavoratori e le lavoratrici dell’informazione, dello spettacolo, della sanità, di chi chiede diritti, abbattendo i confini, riportando al centro con le parole, le azioni e con la loro lotta, il tema dei diritti negati o dimenticati tra cui quello fondamentale del diritto al lavoro.”
Il tour toscano, a cui si è aggiunta la portavoce nazionale di articolo 21 Elisa Marincola, si è concluso alla Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale con la consegna della targa di articolo 21 a Izzedin Elzir, Imam di Firenze e al segretario generale della Scuola Osama Rashid, luogo di alta formazione culturale e professionale per la creazione di una nuova classe dirigente esperta e sensibile al dialogo interreligioso e interculturale della società contemporanea e futura. Un progetto ambizioso che vuole aiutare a capire la prospettiva originaria della religione, quale promotrice di opportunità, di inclusione sociale, di crescita personale e di empatia. In una dimensione che non sia più generatrice di conflitti ma di utilità per l’uomo e per la società nella sua globalità.
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