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Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale
21/10/2022
Picierno e Metsola, una legge nel nome di Daphne per la libertà di stampa
Seminario in occasione del premio “Caruana Galizia”. Il Parlamento europeo ha avviato l’iter per una nuova direttiva sull’autonomia e il pluralismo nei media.
Strasburgo – ”Di’ la verità anche se la tua voce trema”, sono le parole di Daphne Caruana Galizia la giornalista uccisa a Malta per le sue inchieste scomode che Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, ha citato per riaffermare il ruolo cruciale del giornalismo e della libertà di stampa in questi tempi tragici della guerra in Ucraina. Un conflitto che pone anche al sistema dell’informazione una nuova sfida per contrastare ”le interferenze russe che mirano al rovesciamento della realtà, della storia”. L’occasione, nell’ambito della sessione plenaria del Parlamento europeo, è stata offerta dal seminario ”Garantire la libertà di informazione: il ruolo dell’Unione europea” che ha riunito, il 19 ottobre, una rappresentanza del mondo dell’informazione e delle sue organizzazioni (a rappresentare il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti la segretaria Paola Spadari) e nel corso del quale è stato rilevato l’aumento delle criticità affrontate dal sistema dell’informazione e dalle democrazie.
”I giornalisti – dice Picierno – sono un avamposto di libertà e di lotta per il diritto alla conoscenza e per il contrasto ai sistemi criminali. Campagne d’odio e minacce sono i rischi a cui i giornalisti sono sottoposti ogni giorno e da cui vanno difesi. Gli eventi drammatici legati alla morte di Daphne Caruana Galizia ci insegnano ad avere forza nonostante la paura ed avere il coraggio di dire la verità. Di questa Europa, che nasce qui oggi nella consapevolezza dei nuovi scenari, Daphne è tra le madri fondatrici”.
Organizzato per la presentazione del premio giornalistico conferito dal Parlamento europeo in memoria della giornalistica maltese e concluso dalla presidente Roberta Metsola, il seminario ha raccolto le testimonianze dei giornalisti provenienti dalle aree di crisi. Tra loro Dmitrij Muratov, Nobel per la pace nel 2021, che ha proposto un fondo di sostegno per la stampa in esilio e Kirill Marynov, direttore di Novaya Gazeta Europe, che insieme ai suoi colleghi della stampa indipendente è costretto a lavorare fuori dal suo paese. Sono dunque soprattutto i media che lavorano in questi paesi non democratici – è stato sottolineato – che hanno bisogno del sostegno dell’Europa.
“In tutta Europa uomini e donne come Anna Politkovskaja in Russia o Giancarlo Siani, nelle terre da cui vengo hanno pagato con il prezzo più alto la lotta per la verità contro le mafie che spesso si fondono con il potere politico”, ha spiegato Picierno che ha passato la parola al figlio della giornalista uccisa Matthew Caruana Galizia presente in aula per l’evento. “Fino a quando nell’Ue ci saranno Paesi in cui non si riesce a rendere le autorità responsabili delle loro azioni e della loro corruzione – ha detto – non si riuscirà a fermare le violenze contro i giornalisti”. All’evento ha preso parte la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic che ha denunciato l’attuale ”clima d’impunità all’interno dell’Ue” definito ”il male da sconfiggere per fermare questo fenomeno”.
Concludendo i lavori del seminario la presidente Metsola ha reso noto che il Parlamento europeo sta lavorando alla legge di sostegno alla libertà dei media che si propone di rafforzare sistemi europei ed anche il lavoro indipendentemente dei giornalisti: ”la chiameremo legge Daphne”.
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