Un “premio speciale alla carriera” in occasione degli 85 anni di professione e di un compleanno altrettanto speciale: 100 anni per l’apprezzato decano del giornalismo Giacomo Scaramuzza. Il Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna ha deciso di rendergli un sincero omaggio e così sabato 4 marzo il presidente dell’OdG Emilia-Romagna Silvestro Ramunno insieme al consigliere nazionale Antonio Boschi e al consigliere regionale Giorgio Lambri si sono recati presso la casa-residenza dove Giacomo Scaramuzza attualmente vive e gli hanno consegnato la speciale targa. “Una cerimonia intima – si legge sul sito dell’Odg Emilia Romagna- ma di valore universale, con ricordi di profumi antichi come l’odore del piombo della tipografia. Perché quando il piacentino Scaramuzza ha iniziato la sua lunga carriera i giornali si stampavano col piombo e non tutti utilizzavano la macchina da scrivere. Le sue prime collaborazioni risalgono al 1938, nel dopoguerra è tra i giovani giornalisti che contribuirono alla rinascita di Libertà, il quotidiano della sua città del quale divenne poi firma di riferimento. Non solo: è stato il primo corrispondente Rai da Piacenza. Da allora è trascorso tanto tempo, Giacomo Scaramuzza ha compiuto 100 anni, 85 li ha dedicati al giornalismo ma ancora non ha riposto i “ferri del mestiere”. Usa il computer, WhatsApp, si diverte a scrivere e a postare commenti su Facebook con uno sguardo sempre attento ai fatti. Come afferma: “Avere la possibilità di usare l’wi-fi mi consente di rimanere un po’ a contatto col mondo, di poter vedere quello che succede dappertutto”.

Un percorso straordinario, che l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna ha voluto onorare ma anche portare come “modello” sotto lo sguardo di chi oggi esercita la professione. Spiega il presidente dell’OdG regionale Silvestro Ramunno: “Il giornalismo vive in una situazione di difficoltà. Abbiamo bisogno di recuperare reputazione nei confronti dell’opinione pubblica e anche di esempi. Giacomo Scaramuzza rappresenta un esempio professionale ma anche civile. Dal decano dei giornalisti Scaramuzza un prezioso consiglio per i giovani: “Essere sinceri, semplici. Mi dà fastidio chi scrive in giornalese”.

presso la casa-residenza dove attualmente vive, dal presidente dell’OdG Emilia-Romagna Silvestro Ramunno insieme al consigliere nazionale Antonio Boschi e al consigliere regionale Giorgio Lambri.

Una cerimonia intima ma di valore universale, con ricordi di profumi antichi come “l’odore del piombo della tipografia”. Perché quando il piacentino Scaramuzza ha iniziato la sua lunga carriera i giornali si stampavano col piombo e non tutti utilizzavano la macchina da scrivere. Le sue prime collaborazioni risalgono al 1938, nel dopoguerra è tra i giovani giornalisti che contribuirono alla rinascita di Libertà, il quotidiano della sua città del quale divenne poi firma di riferimento. Non solo: è stato il primo corrispondente Rai da Piacenza. Da allora è trascorso tanto tempo, Giacomo Scaramuzza ha compiuto 100 anni, 85 li ha dedicati al giornalismo ma ancora non ha riposto i “ferri del mestiere”. Usa il computer, WhatsApp, si diverte a scrivere e a postare commenti su Facebook con uno sguardo sempre attento ai fatti. Come afferma: “Avere la possibilità di usare l’wi-fi mi consente di rimanere un po’ a contatto col mondo, di poter vedere quello che succede dappertutto”. Un percorso straordinario, che l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna ha voluto onorare ma anche portare come “modello” sotto lo sguardo di chi oggi esercita la professione. Spiega il presidente dell’OdG regionale Silvestro Ramunno: “Il giornalismo vive in una situazione di difficoltà. Abbiamo bisogno di recuperare reputazione nei confronti dell’opinione pubblica e anche di esempi. Giacomo Scaramuzza rappresenta un esempio professionale ma anche civile. Dal decano dei giornalisti Scaramuzza un prezioso consiglio per i giovani: “Essere sinceri, semplici. Mi dà fastidio chi scrive in giornalese”.

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