Chi usa le parole di odio è complice di chi spara.
Associazione Carta di Roma, Articolo 21, Fnsi, Ordine dei giornalisti e Usigrai sono impegnati contro le parole di odio e promuovono un discorso corretto e informato, non “buonista”, su migranti e profughi.
Nel rapporto 2017 “Notizie da paura”, la Carta di Roma ha registrato un incremento dei toni
allarmistici utilizzati nel racconto dell’immigrazione all’interno della stampa e della televisione
nazionale. Notizie e servizi in cui lo “straniero” è autore di reato, è una minaccia all’ordine pubblico,
è un invasore, un usurpatore di servizi. Notizie in cui si effettua una generalizzazione tra il
protagonista – migrante o profugo – e l’appartenenza a un’etnia, una razza o una religione
specifici.
Negli ultimi tempi si sono letti titoli discriminatori: “per avere meno stupri servono meno migranti”,
“per i clandestini tolgono i soldi alle scuole”, “i soliti africani”, tutti in linea con quell’editoriale del
2015 che portava il titolo “bastardi islamici” e che una sentenza di tribunale non ha considerato
reato, ma che il buon senso non può non giudicare un’aggressione violenta e generalizzata che
nulla ha a che fare con il giornalismo. Questo complessivo innalzamento di toni è arrivato a
legittimare azioni discriminatorie e razziste, e chi ha scelto questa strada, l’ha percorsa
deliberatamente e con consapevolezza.
Noi scegliamo di percorrere una strada differente, una strada fatta di ponti, non muri. Una
strada lunga, come i fatti di Macerata ci suggeriscono, e condivisa da tutti coloro che credono nella
coesione e non nella divisione, ma sopratutto che credono nella Costituzione italiana che dice
chiaramente che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali».
La Costituzione è antifascista e antirazzista, e su questi stessi valori si fonda l’articolo 21 che
difende la libertà di stampa.
Il codice deontologico Carta di Roma è per la verità sostanziale dei fatti e oggi è più attuale e
necessario che mai, se non vogliamo permettere all’odio di vincere, diventando complici del male.
Il nostro appello è rivolto a tutti i giornalisti che invitiamo al rispetto della Carta, e a tutti i cittadini a
cui chiediamo di leggerla e diffonderla.
Potete trovare il testo integrale qui.