“Siamo moderatamente ottimisti, c’è stata una accelerazione nelle indagini. In Egitto sappiano che non cederemo neanche in futuro. Siamo in una fase importante, non molliamo” “. Lo hanno detto Claudio e Paola Regeni, genitori di Giulio, durante la conferenza stampa indetta nella sede della Federazione nazionale della stampa, a Roma. L’iscrizione di cinque indagati da parte della procura rappresenta un grande passo, arrivato perché nessuno ha ceduto. Continueremo la nostra battaglia fino a raggiungere la verità”. I genitori di Giulio hanno ringraziato tutti quelli che hanno dimostrato affetto e vicinanza in questi 34 mesi.
“Dalle nostre indagini – ha detto l’avvocato della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini nel corso della conferenza stampa convocata in Fnsi – sono almeno 20 i nomi delle persone coinvolte nel sequestro e uccisione di Giulio Regeni, per lo più generali e colonnelli della National Security egiziana”. “E la lista – ha aggiunto – potrebbe allungarsi fino a 40 persone”. 15 nomi in più rispetto ai 5 indagati dalla Procura di Roma per il caso Regeni con l’accusa di concorso in sequestro di persona.
Il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Guido D’Ubaldo, ha portato il saluto di tutto l’Ordine professionale, ha ringraziato i rappresentanti dell’Ordine del Lazio presenti in sala, e ha ribadito la necessità di tenere alta l’attenzione e la scorta mediatica.
“Arrivare alla verità è un dovere del Governo italiano che non può girare la testa dall’altra parte in nome di rapporti economici”, ha sottolineato Raffaele Lorusso segretario generale della Fnsi. “Bisogna dare una ‘scorta mediatica’ a chi chiede verità e giustizia”, ha aggiunto il presidente, Giuseppe Giulietti.
A chiudere la conferenza stampa il consulente egiziano della famiglia Regeni, Ahmed Abdallah, che promette: «Chi ha rapito, torturato e ucciso Giulio pagherà per quello che ha fatto».