Autore: Gianfranco Ricci
Editore: Futura (2018), pag.421, Euro 22,00
Questo romanzo riporta alla mente le pagine de “Il Mulino del Po” di Riccardo Bacchelli, con le vicende di una famiglia di mugnai, gli Scacerni, dalla ritirata napoleonica dalla Russia alla battaglia del Piave: un grandioso affresco storico, un secolo di vita italiana, rispecchiato nelle sue guerre, nelle sue miserie, nelle lotte sociali, dall’umile parte di provincia emiliana, scelto dall’Autore.
Nel libro di Gianfranco Ricci c’è un angolo di provincia umbra, con le storie ultracentenarie della famiglia Germini di San Biagio della Valle.
Così Ricci ripercorre l’epoca risorgimentale, la Grande guerra, il ventennio fascista, la seconda guerra mondiale, la ricostruzione postbellica, fino ai nostri giorni. Una saga familiare che è d’insegnamento, al di là dei confini del territorio nel quale si è svolta.
Tanti sono i personaggi di 150 anni di storia, da Ferdinando Cesaroni e il bandito Cinicchia, a Leone XIII e la Rerum Novarum, ai fratelli Lumière, all’anarchico Bresci, a Buffalo Bill.
Un intreccio d’eventi e di protagonisti, una “summa” di accadimenti nazionali e locali, narrati con scioltezza ed efficacia realistica (i personaggi spesso si esprimono nel dialetto del luogo); contestualizzati nei singoli percorsi umani, politici ed economici dei componenti della famiglia Germini.
A conclusione della storia, Ricci scrive che le donne e gli uomini portati in scena, o semplicemente citati, sono l’inconsapevole rappresentazione delle migliaia di umbri che in questo secolo e mezzo, con dedizione e sacrificio, hanno spinto in avanti se stessi e il territorio. Sono i simboli del costante impegno, del desiderio di non arrendersi alla crudezza del destino, della fiera “vogliaccia” di affermare e tutelare la personale dignità. Perché i decenni appena ripercorsi sono un soffio storico, forse utile o, se si vuole, persino fondamentale. Con la spinta che ci viene da lontano – precisa Ricci – proviamo a fare un tuffo in avanti, convinti che nel passato ci siano le coordinate di ciò che noi oggi siamo e si annidino le misteriose linee di quelli che ci seguiranno. La storia è un filo spesso attorcigliato, ma connesso da anelli continui.
La prefazione è del benedettino Giustino Farnedi, Abate dell’Abbazia di San Pietro (Perugia) che ricorda che, partendo da San Biagio, Ricci ha preso in considerazione tutto il territorio dell’attuale Comune di Marsciano e di Perugia, illustrando tre generazioni di Germini, con le rispettive grandi donne, che hanno determinato il progresso di questa famiglia e il suo inserimento nella storia perugina.
Gianfranco Ricci giornalista con “Il Giornale del Mattino”, la “Nazione”, la “Gazzetta dello Sport”, ha raccontato la vita dell’Umbria, sui vari fronti della cronaca nera, di quella giudiziaria e dell’economia. È consigliere dell’Ordine nazionale dei giornalisti, per il quale ha operato anche con funzioni di Governo.