Autore: George Orwell
Editore: Mondadori (2016), pag.333, Euro 14,00
L’azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l’anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona, ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Winston Smith , ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza “sovversiva”.
“1984” fu pubblicato nel Regno Unito settant’anni fa, l’8 giugno 1949 (la prima edizione italiana è del 1950). Un libro che Winston Churchil confessò, al medico curante di Orwell, di avere letto due volte.
Rileggere oggi queste pagine significa provare sollievo per quello che non si è (ancora) avverato, ma anche avvertire inquietudine per le profezie che fanno parte del nostro quotidiano (dalle fake news alle post-verità).
“1984” appartiene a quella serie di romanzi come “Il mondo nuovo” (1932) di Aldous Huxley (fu insegnante di Orwell e al quale Orwell si ispirerà) che compaiono nell’Europa del Primo e del Secondo dopoguerra del secolo scorso. Racconti caratterizzati da profondo pessimismo, segno di una crisi di valori che colpisce la fiducia della borghesia e degli intellettuali, nel positivismo e nelle ideologie da esso derivate. Questi libri nascono in opposizione ai romanzi “utopici”, come “Fahrenheit 451” di Ray Bradpury (1953). Orwell scrisse “La fattoria degli animali”, prima di “1984”, ispirandosi a “Noi” di Evgenij Ivanovič Zamjatin, pubblicato nel 1924, e a “Buio a mezzogiorno” del 1940, di Arthur Koestler.
In sintesi, “1984” è un efficace atto di accusa da parte dell’Autore, nei confronti delle pretese totalitarie di voler piegare la realtà e le persone a un fine superiore.
George Orwell è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair (1903-1950); è stato scrittore, giornalista e saggista. È oggi considerato uno dei maggiori Autori di prosa, in lingua inglese, del XX secolo. Ha pubblicato il suo primo articolo di rilievo nel 1928 su “Le Monde”. Durante la Seconda guerra mondiale ha curato per la BBC (l’ente radiotelevisivo britannico) una serie di trasmissioni ed è stato corrispondente di guerra per “Observer” da Francia, Germania e Austria.