Autore: Giovanni Floris
Editore: Rizzoli (2019), pag. 239, Euro 18,00
La probabilità di apprendere dal giornale una vicenda straordinaria è molto maggiore di quella di viverla personalmente; in altre parole, oggi l’essenziale accade nell’astratto, e l’irrilevante accade nella realtà.
Robert Musil
(in epigrafe al libro)
L’Autore racconta una trama di segreti capace di dirottare vite, fotografando un tempo, il nostro, dove la reputazione coincide con quello che siamo, dove vince solo chi valorizza le apparenze. I protagonisti, Antonio e Fausto, non potrebbero essere più diversi: il primo, cinquant’anni in jeans e t-shirt, vive di lavoretti in un appartamento condiviso con tre ragazzi, sempre connesso, in attesa che il mondo riconosca il suo talento di giornalista; il secondo è un imprenditore di successo, molto riservato, con una famiglia perfetta, che dicono stia per candidarsi a sindaco della capitale. Due rette parallele che non dovrebbero incontrarsi mai. Perciò, quando Antonio riconosce Fausto nella bottega di Oreste, un anonimo barbiere al Nomentano, si convince subito che questa ribellione alle leggi della geometria sociale nasconda qualcosa: che ci fa un uomo ricco e di potere come Fausto in un posto come quello? E perché, poco dopo, Oreste sparisce nel nulla? Da quel momento, stanare Fausto diventa l’ossessione di Antonio e l’ordinata quotidianità dell’imprenditore comincia a deragliare. Ma cercare la verità di qualcun altro può essere un gioco pericoloso, se non si sono ancora fatti i conti con la propria.
Giovanni Floris ha seguito come inviato del “Giornale Radio Rai” importanti avvenimenti di politica, esteri ed economia. È Autore e conduttore di “Dimartedì” su La7, dopo tredici anni di “Ballarò” su Rai3. Il suo ultimo romanzo è “Quella notte sono io” (2016).