La scomparsa di Pino Rea a 76 anni lascia un grande vuoto in tutti noi del Cnog. Lo ricordiamo consigliere nazionale appassionato, ci mancheranno l’equilibrio e la serietà del suo impegno nell’individuare le criticità della categoria. Un grande collega. La presentazione del suo rapporto  Lsdi, era un’occasione per dare un calcio al torpore, che allontanava la voglia di capire quel che stava cambiando.

All’approfondita analisi delle dinamiche di una frenetica evoluzione si dedicò con totale disinteresse personale. E dalle sua parole si ripartiva per cercare idee utili al giornalismo, alla sua funzione sociale ,alle persone , donne e uomini che di questa professione vivono.

Napoletano di origine ancorché nato a Grottaglie in provincia di Taranto , professionalmente fiorentino si era occupato delle vicende che già sono storia , da quelle del cosiddetto  Mostro di Firenze alle bombe del 1993.

Laureato in filosofia ha lasciato nel 1975 l’insegnamento per dedicarsi al giornalismo. Nella sua carriera il nostro Pino si è occupato prevalentemente di cronaca giudiziaria, lavorando con numerose testate tra cui il Nuovo, la Repubblica, Paese Sera, il Tirreno, il Giorno, e dal 1982 al 2005 con l’Ansa. Rea è stato anche presidente dell’Associazione stampa toscana e consigliere nazionale della Fnsi.

Alla famiglia e alla comunità di colleghi più intimi il cordoglio del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. 

 

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