Anche Lombardia e Campania hanno formalmente indetto le elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali e nazionale nelle date indicate, dopo la prima mancata convocazione, dal presidente del Cnog, Carlo Verna, su indicazione unanime dell’Esecutivo. Il voto per il rinnovo del Consiglio nazionale è dunque definitivamente fissato per l’8 novembre in prima convocazione e, poi, per il 15 e il 22 in caso di ballottaggio.
Si pone così fine a una polemica sterile, caratterizzata purtroppo da dialettica poco solidale e da qualche frase fuori posto, successivamente emendata.
C’era diversità di vedute non su una banalità ma sulla sicurezza del voto e la salute dei colleghi in epoca di pandemia coi contagi di nuovo in aumento. Fatti oggettivi che hanno riguardato la categoria lo confermano. C’era poi la specificità della consultazione elettorale dei giornalisti che, per legge, non consente il voto elettronico, non può evitare confluenze da tante diverse località su oltre tre seggi per regione e non può ampliare l’esiguo numero di ore di voto a disposizione – appena otto – con operazioni di sanificazione da ripetere e con la massima partecipazione, peraltro incerta nei numeri effettivi da garantire.
Non era nei poteri del Cnog cambiare queste cose né costringere alcun Ordine regionale a desistere dalle proprie valutazioni.
Grazie all’attenzione e all’esame obiettivo della questione da parte del Ministero della Giustizia, il nostro lavoro per trovare un punto certo di approdo ha avuto successo.
Ora tutto ciò che dipende dal sistema ordinistico è a posto e si può procedere, avendo scrupolosamente osservato tutte le regole, al rinnovo degli organismi collegiali nella piena legalità e nel rispetto della democrazia.
***********************************************************************
Riceviamo in data odierna e pubblichiamo la nota a firma di 14 presidenti Odg del 21 settembre 2020
Al presidente Carlo Verna e ai colleghi consiglieri dell’Esecutivo del Cnog
Roma – Colpi di mano crescono a danno dell’Ordine dei Giornalisti. In ballo, in realtà, c’è non solo l’esistenza e l’autonomia di questo organismo, ma il riconoscimento del diritto a esistere di questa stessa professione e, soprattutto, in ballo c’è la qualità e l’autonomia dell’informazione in Italia, cioé il diritto dei cittadini a essere correttamente e compiutamente informati.
L’ultimo atto si sta consumando al Senato dove, a sorpresa, è stato proposto un emendamento con il quale – accanto alla condivisibile risoluzione di aspetti colpevolmente dimenticati da chi ha approvato precedenti norme (garantire finalmente la rappresentanza di due esponenti delle minoranze linguistiche in aggiunta ai sessanta membri eletti nel Consiglio nazionale dei giornalisti) – si tenta di introdurre ben altro. Modifiche all’organizzazione ordinistica e alla fisionomia della stessa professione non richieste. Cambiamenti strutturali che imporrebbero quanto meno un’approfondita discussione all’interno degli organismi della categoria e persino oltre. Tra le novità che si vorrebbero apportare ci sarebbe anche un deplorevole congelamento degli organismi ordinistici in carica, impedendone il rinnovo fino all’ottobre del 2021.
Una decisione gratuita, immotivata, prevaricante assunta senza alcuna discussione e condivisione all’interno degli organismi istituzionali interessati. Un atto sconsiderato che peraltro – la coincidenza non ci sfugge – segue quanto stava già accadendo all’interno dell’Ordine in materia di convocazione delle assemblee elettorali, accentuando lo stato confusionale che rischia di minare la stessa credibilità e autorevolezza dell’Ordine dei Giornalisti.
Ricapitoliamo alcuni degli ultimi passaggi.
A pochi giorni dalla scadenza già fissata per il voto, il Presidente del CNOG, Carlo Verna, ha deciso di modificare, acquisito il parere di un giurista (che evidenzia l’obbligo di un’elezione contestuale su tutto il territorio nazionale), la determina del 22 Giugno scorso e, conseguentemente, di rinviare di oltre un mese il rinnovo degli organismi dell’Ordine dei Giornalisti.
Si tratta di una decisione dinanzi alla quale non possiamo che esprimere netto, deciso e totale dissenso anche perché tale decisione del Presidente del CNOG pone, di fatto, sullo stesso piano il comportamento avventuristico e inadempiente dinanzi a precisi obblighi di legge, praticato da due Ordini regionali (Lombardia e Campania) e l’azione rigorosa e responsabile svolta da tutti gli altri Ordini che hanno rispettato legge e determina presidenziale del 22 Giugno. Disapproviamo questa decisione peraltro giunta a obbligo di convocazione delle elezioni già abbondantemente scaduta.
Peraltro, se la motivazione addotta dai due Ordini inadempienti fosse stata reale, non si capirebbe – nella situazione attuale che l’Italia vive – come si possa ritenere possibile fare l’8 novembre ciò che si ritiene impossibile il 27 settembre. Né come mai, in quelle stesse regioni, si ritenga non proponibile per i giornalisti ciò che invece è stato ritenuto fattibile per il resto della popolazione chiamata alle urne il 20 e il 21 settembre per il referendum e il voto amministrativo e regionale, per altri Ordini professionali chiamati al voto, nonché per studenti, docenti e personale alla riapertura delle scuole.
Stigmatizziamo pertanto tale comportamento che ha rotto unilateralmente l’unità degli organismi dell’Ordine. Chi si è reso artefice di questa incomprensibile ed assurda situazione si è assunto una grave responsabilità nei confronti dei giornalisti dell’intero Paese e dei loro organismi istituzionali.
Respingiamo altresì il tentativo, messo in atto in sede parlamentare, di stravolgere dall’alto l’organizzazione e il diritto all’autogoverno della professione giornalistica.
Gianluca Amadori, presidente Odg Veneto
Carlo Bartoli, presidente Odg Toscana
Francesco Birocchi, presidente Odg Sardegna
Cristiano Degano, presidente Odg Friuli Venezia Giulia
Franco Elisei, presidente Odg Marche
Mauro Keller, presidente Odg Trentino Alto Adige
Filippo Paganini, presidente Odg Liguria
Pina Petta, presidente Odg Molise
Piero Ricci, presidente Odg Puglia
Giovanni Rossi, presidente Odg Emilia Romagna
Domenico Sammartino, presidente Odg Basilicata
Alberto Sinigagla, presidente Odg Piemonte
Paola Spadari, presidente Odg Lazio
Tiziano Trevisan, presidente Odg Valle d’Aosta