Ci ha lasciato un altro grande personaggio del ‘900, Emanuele Macaluso, politico e giornalista con lo sguardo acceso sull’attualità e la politica fino all’ultimo dei suoi giorni. Se n’è andato il 19 gennaio a 96 anni di età. E’ stato sindacalista e deputato nelle fila del Partito Comunista per sette legislature. Aveva scritto il suo primo articolo a 18 anni, sull’Unità di cui, da giornalista pubblicista, fu direttore dal 1982 al 1986. Dopo l’uscita dalla politica attiva si dedicò al giornalismo con maggiore intensità: direttore della rivista Le nuove ragioni del socialismo, mensile da lui fondato nel 1996 ed editorialista de La Stampa e de Il Mattino. Fino al 5 marzo 2008 ha collaborato in veste di editorialista con il quotidiano Il Riformista, del quale, in seguito alle dimissioni di Antonio Polito, è stato direttore dal 1º maggio 2011 alla chiusura del giornale avvenuta il 30 marzo 2012. Occasionalmente anche scrittore, ha pubblicato diverse opere: con gli Editori Riuniti, La Sicilia e lo Stato; Lo Stato e la mafia. Con Rubettino: Togliatti e i suoi eredi; Andreotti tra la mafia e lo Stato; 50 anni nel PCI. Con Rizzoli, insieme con Paolo Franchi: Da cosa non nasce cosa: i problemi dell’unità della Sinistra. Con Marsilio: La mafia senza identità. Con Feltrinelli: Al capolinea. Controstoria del Partito Democratico. Negli ultimi anni dettava pensieri su Facebook. Scriveva, tra l’altro, “Sono i giorni peggiori della mia vita. Spaventoso il cinismo contro noi anziani”.
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