ROMA, 08 GIU – “Credo che occorra una nuova legislazione sull’Ordine dei giornalisti, altrimenti non andiamo da nessuna parte. La legislazione è del 1963, 58 anni fa e c’è in corso con il web un cambiamento epocale. Vanno affermati dei principi che in qualche modo la Carta Costituzionale contiene, mettendo insieme gli articoli 3 e 21”. Lo dice il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, intervenendo alla conferenza ‘Stampa, etica e democrazia’ in corso nella sala Caduti di Nassiriya del Senato, promossa dall’Unione stampa periodica italiana e su iniziativa della senatrice di Forza Italia Urania Papatheu. “Quale uguaglianza ci può essere se non si è edotti su tutto ciò che accade nella nostra società – aggiunge Verna -. Il nostro ruolo dev’essere di soggetti portatori di un bene pubblico, ma anche medici contro le fake news. Disinformazione, falsa informazione e propaganda sono fenomeni da abbattere”. Nel 1963 “si pensava che i giornali fossero le navi scuola, ma oggi le redazioni sono desertificate” sottolinea Verna, che poi rivolgendosi al sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles, aggiunge: “Noi ci aspettiamo molto da lei, non solo come persona ma perché rappresenta un governo istituzionale”. Siamo in un contesto “nel quale ci sono le condizioni per fare degli accordi sulle regole. Dobbiamo muoverci da questa palude in cui ci troviamo in un contesto di polverizzazione dell’offerta editoriale”. Bisognerebbe cominciare “dall’equo compenso”, “serve subito un tavolo per le regole dell’informazione, non si può più attendere, anche perché l’Inpgi sta affondando”, sottolinea il presidente dell’Ordine. (ANSA).

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