Autore: Dino Frambati – Claudio Senzioni

Editore: Stefano Termanini (2022), pag.110, Euro 13,00

 

Le pagine di questo libretto sono dedicate alla ricostruzione dei passaggi che hanno permesso il rilancio dell’Aero Club di Genova, soprattutto per l’opera svolta da Claudio Senzioni.

“Claudio Senzioni è un amico e sa fare i conti”, scrive Vittorio Sgarbi nella prefazione; e aggiunge: “Predilige farlo con carattere e senza perdere tempo. Quando gli hanno chiesto di assumere la presidenza del disastrato Aero Club di Genova lo ha fatto non per avere un riconoscimento formale, ma per mettere ordine, per risanare una situazione da troppi anni insostenibile”.

A chiamare in causa Senzioni è stato Dino Frambati, giornalista e consigliere dell’Ordine nazionale dei giornalisti, che nella sua presentazione ricorda di avere scritto queste pagine con entusiasmo e che Claudio Senzioni, imprenditore con una importante carriera tra diplomazia e politica, nel 1994, in un momento di crisi ha assunto la Presidenza dell’Aero Club. Senzioni ha così contribuito all’evoluzione e crescita del libro con appunti e suggerimenti.

Nei vari capitoli, queste le parti più importanti della vicenda: “Il Club si aggrappa al salvagente e ci vuole chi lo porti a riva”; “L’era di transizione, dal passato a Senzioni fino all’epilogo”. Di quella storia, la passione per il volo è il tratto più forte. Vi sono poi, pagina dopo pagina, i molti volti dei protagonisti che hanno fatto la storia dell’Aero Club e di coloro che tuttora la fanno proseguire.

Per la storia e per comprendere l’importanza del Club, nel contesto del mondo dell’aviazione italiana, è da ricordare che è stato costituito nel 1928, come Reale Aero Club d’Italia. Fondatori, Giorgio Profumo e i fratelli Enrico e Giorgio Parodi (fu il primo istruttore, reduce di guerra e abile aviatore). All’epoca, in dotazione un solo aereo: un biplano idro da addestramento De Havilland DH82. La prima base fu al Lido di Albaro; successivamente, presso il nuovo idroscalo di Sanpierdarena. Supportati da hangar e officina, gli aerei a disposizione furono: un Caproni Ca.100 (in versione idro), un idrovolante Breda e un ulteriore velivolo anfibio. Alla fine della seconda guerra mondiale, Armando Piaggio ricostituì il sodalizio che, dal 1947, assunse l’attuale denominazione, rimettendo insieme velivoli, patrimonio, piloti e attività, con l’aiuto di Carina Massone Negrone e l’assistenza dei soci.

Carina Massone Negrone (1911-1991), nella storia dell’aviazione è stata una delle prime donne a ottenere, nel 1933, il brevetto di pilota. Il 5 maggio 1934 stabilì il suo primo record, volando a una altitudine di 5.544 metri. Dopo questo successo, stabilì il record di volo di altitudine mondiale, per un velivolo a elica, portandosi fino a 12.043 metri. Partecipò anche a varie competizioni internazionali e fu presidente dell’Aero Club di Genova.

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