Bartoli, servono risorse certe e garanzie sulla governance del servizio pubblico. Le grandi piattaforme mettono in pericolo il futuro della democrazia

“Il sistema editoriale è stato travolto da una riduzione degli introiti che determina il contenimento dei costi e l’impoverimento del prodotto editoriale, da qui a pochi anni il sistema potrebbe subire un ulteriore regressione. Esprimiamo la massima preoccupazione a proposito”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, nel corso del convegno “Il Contratto di Servizio 2023-2028: una sfida per l’Italia” svoltosi presso la sede del Cnel a Roma. “In questo quadro la Rai svolge un ruolo di equilibrio – ha sottolineato Bartoli -. Per questo servono risposte: risorse certe e garanzie sulla governance. Serve un progetto che ponga al centro la produzione di contenuti e consenta alla Rai di essere una piattaforma di scambio e interrelazione, per rimanere centrale nel panorama informativo. Occorre recuperare il forte ritardo nei confronti delle migliori esperienze internazionali per garantire il futuro della democrazia”. “Le piattaforme planetarie – ha argomentato ancora Bartoli – sono una specie di napalm delle risorse, perché rastrellano in maniera enorme le risorse e mettono in pericolo il futuro della democrazia. Il contratto di servizio può rappresentare un punto d’inizio contro l’industria dell’odio e della falsificazione. A patto di considerare il digitale come una dimensione esistenziale. A patto di fare un doppio salto in avanti nella contemporaneità”.

Per l’Ordine dei giornalisti erano presenti anche il vicepresidente Angelo Baiguini e la segretaria nazionale Paola Spadari.

Il testo integrale dell’intervento del presidente Cnog:

Intervento BARTOLI RAI Cnel 12 luglio

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