Vicenda tortuosa pagata soprattutto da lavoratori e giornalisti rimasti a lungo senza tutele.

Il Tribunale di Roma ha sancito il definitivo fallimento della società editrice de l’Unità, la storica testata della sinistra italiana. Viene messa la parola fine ad una vicenda lunga e tortuosa che ha tenuto in sospensione per anni, lavoratori e giornalisti, precipitati in un limbo senza tutele.

L’Unità nel corso degli ultimi anni ha visto più volte chiusure e riaperture, tutte con grandi annunci a cui sono seguite altrettante serrate, sino a giungere all’epilogo di questi giorni.  Probabilmente la testata sarà messa all’asta, sarà un’ulteriore banco di prova per l’editoria italiana, sempre pronta a battere cassa quando si tratta di licenziare e prepensionare e poco incline, salvo eccezioni, ad avviare progetti editoriali innovativi che guardino al futuro, all’informazione di qualità e alla centralità del lavoro giornalistico.

Vedremo se quel marchio sarà oggetto di investimenti in grado di raccogliere anche il valore storico e simbolico della testata.

Nella foto un ritaglio della copertina de l’Unità del 24 marzo 1984 in occasione di una grande manifestazione del Pci a Roma

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