Il messaggio del presidente Bartoli all’XI edizione del Premio Antonio Maglio: valorizzare le eccellenze del giornalismo in un periodo che richiede ancora più obiettività per arginare disinformazione e raccontare gli eventi nel rispetto della dignità delle persone e verificando le fonti:

“Il premio Maglio, giunto alla sua undicesima edizione, è una realtà affermata ove si valorizzano eccellenze del giornalismo. Quest’anno assume un carattere particolare in quanto la nostra professione è chiamata ad uno sforzo speciale di obiettività e correttezza alla luce di una devastante guerra alle nostre porte che, oltre a lutti e orrori, ha innescato una pesante crisi economica che colpisce tutta l’Europa.

In questo quadro il lavoro dei giornalisti assume una nuova centralità, per la capacità di fare argine alle manipolazioni e alla disinformazione e per la sua missione di raccontare gli eventi con accuratezza, verifica delle fonti e rispetto della dignità delle persone.

L’osservanza della deontologia è quindi un punto fondamentale del nostro lavoro, oggi ancora di più essendo tutti noi immersi in un ecosistema digitale.

Diventa quindi ancora più determinante il ruolo di coloro che sono chiamati a valutare il rispetto delle norme professionali. Penso ai Consigli territoriali e al Consiglio nazionale di disciplina e a uno strumento di primaria importanza quale il massimario.

È doveroso, quindi, rivolgere un ringraziamento a chi, per anni, ha portato avanti questo lavoro. Mi riferisco ad Elio Donno che lo ha curato per 14 anni e che nell’attuale consiliatura è stato eletto presidente del Consiglio nazionale di disciplina.

La decisione di dare ad Elio il riconoscimento alla carriera premia sia la brillante attività di cronista, che ha alle sue spalle, che la tenacia con cui si è dedicato con spirito di servizio a un compito così delicato, dovendo fare i conti con le difficoltà di applicare una legge ferma sostanzialmente al 1963.

Vi auguro, quindi, i migliori auguri per il vostro evento, con l’auspicio di potere avere quanto prima delle nuove regole che, nell’ambito di una riforma della professione, consentano una gestione più agevole ed efficacia sia delle funzioni disciplinari che dell’accesso alla professione.”

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