Bartoli a Bolzano per il 50 esimo del Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige.
“Veniamo da una stagione caratterizzata da un’avversità trasversale della politica nei confronti della nostra professione. Le istituzioni devono tornare a occuparsi di un settore fondamentale per il Paese e per lo sviluppo della democrazia. C’è necessità di una riscrittura delle leggi della stampa che risalgono al 1948 e al 1963, non nei principi, che rimangono attuali, ma nelle modalità di esercizio. Dobbiamo adeguare le regole della professione alla realtà”. Così il presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti intervenuto all’incontro dal titolo “Crisi dell’informazione al tempo delle fake news: Sviluppo, difficoltà e compiti della professione giornalistica: 1972-2022, i 50 anni del Sindacato dei giornalisti, artefice della convivenza.” che si è tenuto a Bolzano in occasione del 50 esimo anniversario della fondazione del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige.
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“Come Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, abbiamo il compito di lavorare sul decreto sulla presunzione di innocenza, che impedisce l’accesso all’informazione su temi di pubblico interesse, e sul diritto all’oblio, che potrebbe portare a cancellare parte della storia repubblicana. Il futuro della democrazia non si gioca sul possesso delle merci, ma sulla gestione delle informazioni: rischiamo di diventare colonia di chi possiede i dati”, ha detto Bartoli, parlando poi della necessità di innovazione nel settore.
Anche il il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Raffaele Lorusso è intervenuto in chiusura dell’assemblea su questi temi: “Lo stato di salute dell’informazione italiana è da tempo precario. Di fronte alla crisi di un settore industriale in profonda trasformazione, ci si sarebbe aspettato un’attenzione diversa da parte delle istituzioni. Da questa crisi si potrà uscire se si vorrà affrontare il problema nella sua interezza insieme con tutti gli attori della filiera. – ha detto- “È necessario avviare un’interlocuzione fra parti sociali e governo per una completa rivisitazione di quello che è il nostro mondo, partendo dal tema del lavoro, in cui scontiamo tutti i problemi di questo Paese. Non possiamo accettare che il precariato diventi la cifra di quest’epoca. Credo sia arrivato il momento in cui i giornalisti pongano il tema della tutela dell’informazione quale condizione essenziale per tutelare la democrazia”, ha aggiunto Lorusso