Ci sono programmi tv che violano quotidianamente il principio di presunzione di innocenza
Bartoli: l’informazione professionale è altra cosa, ha un perimetro deontologico, ha dei doveri da osservare, a partire dal linguaggio e dal rispetto delle persone. Quando non accade c’è la disciplina.
“Continuiamo a ricevere richieste di intervento sulla vicenda che ha coinvolto il programma Le Iene. Non posso che ribadire quanto già affermato pubblicamente in diverse occasioni: ci sono programmi televisivi non giornalistici che quotidianamente violano il principio di presunzione di innocenza, in qualche caso con conseguenze drammatiche come accaduto di recente. L’informazione professionale è altra cosa, ha un perimetro deontologico, ha dei doveri da osservare, a partire dal linguaggio e dal rispetto delle persone. Quando questo non accade il giornalista può essere sottoposto a provvedimenti disciplinari nei modi stabiliti dalla legge. Per chi non è giornalista c’è la magistratura.”
Lo afferma Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, in merito alla nota vicenda che ha coinvolto il programma Mediaset “Le Iene”.