(foto museo criminologico)
Pier Paolo Pasolini venne barbaramente ucciso il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia. Un omicidio dai molti interrogativi ancora irrisolti, sui quali sta lavorando l’avvocato Stefano Maccioni che ha presentato un’istanza di riapertura delle indagini.
Pier Paolo Pasolini era anche un giornalista pubblicista, iscritto all’ Ordine del Lazio. Aveva con sè al momento dell’assassinio la tessera professionale, che oggi è custodita al museo criminologico. L’Ordine Regionale dei Giornalisti del Lazio nella seduta di Consiglio tenutasi lunedì 13 marzo ha deliberato all’unanimità di aderire alla proposta presentata dall’avvocato Maccioni, riservandosi di valutare in seguito se costituirsi “parte civile” o, in base agli sviluppi della vicenda, optare per l’assunzione della titolarità di “persona offesa dal reato”.
A quarantotto anni da questa tragica morte, essendo emersi nuovi indizi su diverse dinamiche e, forse anche, un possibile nuovo movente, il Consiglio dell’Ordine Regionale dei Giornalisti del Lazio ha ritenuto opportuno sostenere questa iniziativa giudiziaria per dare un contributo ad affermare il principio della verità e della giustizia sulla morte di uno dei più grandi intellettuali italiani del ’900.