Oltre 250 giornalisti sotto vigilanza, di cui 22 sotto scorta. Nel primo trimestre di quest’anno si registra un decremento del 36% rispetto all’analogo periodo del 2022, quando ne erano stati registrati 44.

28 sono gli atti intimidatori perpetrati ai danni di professionisti dell’informazione. La matrice degli atti intimidatori è in gran parte riconducibile a contesti socio-politici locali. Nel 2022 rispetto al 2021 si era registrato un decremento del 52% di questi episodi. Sono numeri preoccupanti quelli emersi nel corso della riunione dell’Osservatorio sulle minacce ai giornalisti che si è tenuta presso la Prefettura di Milano.

 

L’Organismo permanente di supporto al Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti era presieduto dal Prefetto di Milano Renato Sacconi e dal prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della Pubblica sicurezza e direttore  del Dipartimento Centrale della Polizia Criminale.

Presenti inoltre il Vicepresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Angelo Baiguini, il Presidente dell’Ordine regionale della Lombardia, Riccardo Sorrentino,  il Presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani e il Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini. Hanno partecipato collegati da remoto il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e della guardia di finanza, oltre a tutte le Prefetture della Lombardia.

Il Prefetto Rizzi, in apertura dei lavori, che si sono svolti nel salone polifunzionale della Protezione civile, ha illustrato i dati relativi al primo trimestre 2023.

 

Dati con una significativa contrazione e giudicati da tutti positivamente anche se è stato detto da più parti che “non bisogna abbassare la guardia”.

Nel primo trimestre 2023 la Lombardia risulta essere la regione con il più alto numero di casi di intimidazioni contro giornaliste e giornalisti. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta durante l’incontro all’aumento delle minacce, anche via social, da parte di gruppi neonazisti e neofascisti.
Nel corso della riunione, le testimonianze dei cronisti Nello Scavo (Consigliere nazionale CNOG) e Paolo Berizzi,  sotto vigilanza per la loro attività giornalistica, entrambi presenti in sala, che hanno richiamato l’importanza di non trascurare nessun caso, sporgendo sempre denuncia, anche per favorire il lavoro di individuazione dei responsabili da parte delle forze dell’ordine. Entrambi hanno espresso grande apprezzamento per la professionalità delle Forze dell’ordine nella loro attività di tutela anche se su livelli diversi.

Uno spiegamento di forze imponente a riprova di quanto gli enti preposti siano attenti alla tematica. A Domanda del presidente Di Trapani, il prefetto Rizzi ha rivelato che attualmente i colleghi giornalisti sottoposti a tutela in Italia sono complessivamente 254, un numero che lascia chiaramente intuire l’impegno degli uomini dell’Arma, della Polizia e della Guardia di Finanza impegnati a proteggere i colleghi. Il vicepresidente Baiguini ha sottolineato che il momento favorevole dovrebbe consentire di lavorare anche attraverso il protocollo sottoscritto con il Cnog per favorire la sicurezza dei colleghi, “per lo più cronisti di provincia,- ha aggiunto il vicepresidente-  che quando intervengono su fatti di cronaca spesso sono fatti oggetto di aggressioni e intimidazioni, che talvolta non vengono neppure denunciate.”

Il dottor Stefano Delfini, accompagnato a Milano dal suo staff composto dalla  dirigente Tiziana Montefusco e dal tenente colonnello Antonio Schina, ha sottolineato l’importanza che i colleghi denuncino ogni episodio di minaccia o aggressione ma anche le situazione che intuiscono possano trasformarsi in situazioni di pericolo. Il dottor Delfini ha garantito l’interessamento del suo Dipartimento ad ogni minimo evento, anche all’apparenza insignificante, che si dovesse verificare in realtà periferiche e piccole.

SCARICA il : report I trimestre 2023_230509_130116

STAMPA QUESTA PAGINA