L’intervista di Giorgio Zanchini, Radio RaiUno,  sulle nuove norme varate dal governo                                            

 

Il presidente ha espresso le sue preoccupazioni, ricordando come già, con il decreto legislativo 2016 del 2017 era stato introdotto un meccanismo di vaglio delle intercettazioni in modo che venissero rese note solo quelle attinenti alle inchieste.

“Adesso assistiamo ad un nuovo capovolgimento del principio e questo incide profondamente su uno dei diritti fondamentali della democrazia: quello di essere informati. Sarà vietato pubblicare le intercettazioni degli indagati anche se sono state depositate, a meno che non siano riportate dal giudice nelle motivazioni di un provvedimento o utilizzate nel dibattimento. Non potrà essere rilasciata copia a chi non è parte del processo. Noi sappiamo che se saranno utilizzate nel dibattimento tra tre o quattro anni saranno rese note. Interroghiamoci sulle conseguenze pratiche- ha detto Bartoli-  le intercettazioni  dei poliziotti di Verona per esempio, le avremmo conosciute tra quattro anni e questo non è accettabile. Senza contare che di un fatto rilevante di cronaca accaduto in Italia, le notizie si potranno sapere da testate internazionali straniere e non da quelle italiane e tutto questo è paradossale. ”

L’intervista completa dal minuto 0:43:01 https://www.raiplaysound.it/audio/2023/06/RADIO-ANCHIO-49eed358-32b1-47aa-b5d9-3f228ed08c99.html

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