Le Commissioni pari opportunità dell’Ordine nazionale dei giornalisti, della Federazione nazionale della Stampa, dell’Usigrai, con l’associazione Giulia giornaliste, «condannano senza mezzi termini il brutale pestaggio».

 

Le Cpo Cnog, Fnsi, Usigrai con Giulia giornaliste, al fianco della Federazione europea dei giornalisti (Efj) e della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), «condannano senza mezzi termini il brutale pestaggio della collega russa Elena Milashina», la giornalista investigativa di Novaya Gazeta aggredita lunedì 3 luglio 2023 da due uomini mascherati mentre si stava recando in auto al tribunale di Grozny, in Cecenia. La reporter viaggiava con l’avvocato Alexander Nemov: si recavano al processo contro la madre di due dissidenti ceceni, vicenda su cui Milashina scriveva.

«Il pestaggio – ricordano le Commissioni pari opportunità e l’associazione Giulia – è stato particolarmente brutale, Milashina in particolare è stata presa a calci, le sono state spezzate due dita, è stata rasata e il suo volto è stato cosparso di iodio liquido. Non solo, dunque, la violenza, l’intimidazione, la minaccia reiterata di morte: anche la volontà di umiliare profondamente la giornalista e la donna, con metodi che richiamano la barbarie nazista».

Mentre Milashina e Nemov venivano picchiati è arrivata anche la minaccia: “Sei stata avvertita. Esci di qui e non scrivere niente”.

«Tra l’altro, la cronista era conosciuta anche per essersi occupata delle persecuzioni dei gay in Cecenia», proseguono le Cpo di Fnsi, Cnog e Usigrai e l’associazione Giulia che «sono accanto alla collega Milashina, alla quale inviano tutta la loro solidarietà, ed esprimono preoccupazione per la condizione delle giornaliste indipendenti russe costrette a lavorare senza garanzie per la propria sicurezza».

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