Il presidente Cnog a Lampedusa per un corso di formazione nell’ambito della manifestazione Lampedus’Amore- premio giornalistico Cristiana Matano: ” Inaccettabile sottovalutare la gravità di quello che accade ai giornalisti. Minacce ed aggressioni sono sintomi di un grave problema sociale, non possono essere minimizzate.”

 

“Non possiamo legittimare, minimizzando, le aggressioni e le minacce ai giornalisti che raccontano delle migrazioni. Non esistono ragazzate, teste calde. Esiste un problema gravissimo da contrastare denunciando e facendo sì che gli autori vengano individuati e condannati.” Lo ha detto il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli intervenendo a Lampedusa durante il corso di formazione professionale  “Dalla guerra alle migrazioni, raccontare le crisi e l’Europa che verrà” che fa parte delle iniziative della tre giorni della manifestazione Lampedusamore-premio giornalistico internazionale Cristiana Matano. Il corso si è tenuto all’aeroporto di Lampedusa, durante il quale si è dibattuto di Mediterraneo, insularità, mobilità, soccorso e solidarietà, del ruolo fondamentale dei media e dell’osservanza delle regole deontologiche sul rispetto della persona e della sua dignità.

Moderati da Elvira Terranova (Adnkronos),hanno  partecipato oltre al presidente Bartoli, Juan Fernando Lopez Aguilar, presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo; Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi;  Valentina Parasecolo Ufficio del Parlamento Europeo in Italia; Francesca Corbo di Amnesty International; Roberto Gueli, presidente Odg Sicilia; Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa e Linosa; Giuseppe Rizzuto, segretario Assostampa Sicilia; Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.

Il seminario è stato organizzato con il patrocinio del Parlamento Europeo, dell’Ordine nazionale dei giornalisti, dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, della Fnsi, delle Assostampa Sicilia e Palermo.

” Le migrazioni sono certamente un fenomeno complesso da raccontare. Il primo tema deve essere per i giornalisti quello di usare un linguaggio sempre appropriato e che non sia ideologizzato politicamente, giuridicamente corretto, fermo nel racconto della verità. Raccontiamo di persone e di vite. Le parole non possono mai essere optional.” Bartoli ha sottolineato il pericolo della generalizzazione sempre più estrema del ruolo dei giornalisti “Quello che da fastidio sono le critiche generalizzate ai giornalisti. Tantissimi colleghi lavorano bene sull’ immigrazione. Siamo stanchi di sentir gettare fango per quei pochi che non lo fanno. Questa pericolosa generalizzazione non avviene soltanto per il racconto delle migrazioni, ma per ogni fatto di cronaca dove sostanzialmente c’è ormai sempre una colpa dei giornalisti. Queste generalizzazioni, queste parole, rischiano di armare persone incapaci di capire la realtà dei fatti e fare partire la caccia al cronista.” Lampedusa ha proseguito il presidente del Cnog” è un’isola di accoglienza, di straordinaria umanità, un contenitore di storie bellissime, di chi ha messo tutto a disposizione di chi doveva essere aiutato. È un luogo bellissimo, un’isola viva, ricca di turismo e di rare bellezze naturali”.
Lampedus’Amore è stato aperto da Andrea Bosca con lo spettacolo “La Luna e i Falò”, tratto dal romanzo di Cesare Pavese. Venerdì si sono esibiti in un doppio concerto nella piazza del Castello Ermal Meta e Marina Rei che hanno registrato una straordinaria partecipazione di pubblico. Stasera, sabato 8 luglio serata conclusiva con la consegna dei premi,  ospiti gli attori Ascanio Celestini e Ester Pantano.

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