Conferenza stampa in Fnsi con Costante, Di Trapani e Giulietti                                                                                                

“Paolo è un simbolo della libertà di stampa, il suo libro “Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana” ha un titolo che è stato premonitore di quanto accaduto, di quella strategia punta ad infangare e attaccare le persone che danno fastidio. Siamo vicini a lui, agli uomini della sua scorta e a tutti, tanti e troppi, colleghi che si trovano, come lui, in situazioni di grande difficoltà, sottoposti a minacce e intimidazioni.”  Inizia così l’intervento del presidente nazionale dell’Ordine Carlo Bartoli alla conferenza stampa svoltasi in Fnsi sulla vicenda riguardante Paolo Borrometi. La procura di Siracusa, infatti, ha emesso un decreto di citazione a giudizio per l’ex deputato della Regione Siciliana Giuseppe Gennuso, due giornalisti e una donna. L’accusa nei loro confronti è di aver ordito un «disegno criminoso» per diffamare Borrometi, autore di inchieste sulla criminalità organizzata, consigliere nazionale della Fnsi, presidente dell’associazione Articolo 21 e condirettore dell’agenzia Agi. Presenti alla conferenza stampa lo stesso Borrometi, con il suo avvocato Fabio Repici, la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante, il presidente Vittorio Di Trapani e Beppe Giulietti, coordinatore di Articolo21.

“In questa vicenda –  prosegue Bartoli – ci sono anche giornalisti coinvolti. La cosa ci preoccupa ancora di più, perché se nella nostra stessa casa ci sono persone che operano per far calare il silenzio sulla libertà di informazione è un segnale grave; ovviamente nel caso che i processi dovessero confermare le accuse.  In tal caso auspico che i consigli di disciplina operino nella maniera più rigorosa, non vi possono essere scusanti o attenuanti; sono aspetti incompatibili con la professione.

Occorre fare anche più attenzione a chi accogliamo nell’Ordine. Non vi può essere spazio per persone che infangano coloro che svolgono l’attività giornalistica con onore, dedizione e sacrificio. Non possiamo permetterci di aver tra di noi “pecore nere”. Occorre non solo attivarsi per mettere alla porta chi non è degno, ma anche creare dei filtri affinché sulla moralità e sul profilo di chi entra nell’Ordine ci sia attenzione.

Esprimo un grazie al Ministero dell’Interno per il grande lavoro che svolge a tutela dei giornalisti, ma non basta affidarsi alla repressione dei reati e alla vigilanza delle forze dell’ordine. Occorre – conclude il presidente dell’Ordine – una mobilitazione continua, forse faticosa, ma costante. Ringrazio Fnsi che da sempre svolge un’attività notevole su questo campo e ringrazio anche Articolo21 di cui Paolo è presidente.  Per svolgere un’azione efficace per la libertà di stampa serve una battaglia corale e continuativa, che veda l’impegno di noi tutti, insieme.”

(ANSA) – Per il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani “Quelle carte ci dicono quello che più volte abbiamo denunciato, quando ci sono cronisti minacciati abbiamo il dovere di essere al loro fianco perché il rischio più grande è l’isolamento e per arrivare all’isolamento si passa dalla delegittimazione, questa volta le istituzioni di categoria sono arrivate non il giorno dopo ma il giorno prima, abbiamo denunciato per tempo il rischio della delegittimazione, il rischio del fango, per alzare l’attenzione nei confronti di un collega minacciato”.  Si aprirà il 15 settembre a Siracusa il processo nei confronti dell’ex deputato regionale siciliano Giuseppe Gennuso, del direttore del giornale online Diario 1984, Giuseppe Guastella, del giornalista Giuseppe Gallinella e di Valeria Micalizzi. Secondo le accuse, il promotore del “disegno” sarebbe stato “Pippo” Giannuso, imprenditore attualmente ai domiciliari per altro reato. “Già nel 2019 – ha affermato Di Trapani – la Federazione della stampa insieme a Usigrai presentò un esposto per denunciare la campagna di fango contro Paolo. Serve chiarezza, questa vicenda riguarda due iscritti all’ordine dei giornalisti”. “La prossima settimana- ha detto da parte sua la segreteria dell’Fnsi, Alessandra Costante – porterò in giunta la proposta di costituire la Fnsi come parte civile al fianco di Borrometi. È un momento particolarmente delicato e doloroso – ha anche osservato- oggi nessuno di noi si sarebbe immaginato di dover difendere Paolo da accuse totalmente infondate e dal tentativo di una delegittimazione”. (ANSA).

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