La solidarietà del Consiglio nazionale per il gravissimo atto intimidatorio. Bartoli: l’Ordine è pronto a costituirsi parte civile a fianco del collega.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime il suo sconcerto di fronte alla notizia dell’inchiesta della procura antimafia di Venezia che indica in ex senatore della Repubblica di Vicenza il mandante dei 5 colpi di pistola esplosi nel 2018 da un esponente della ‘ndrangheta contro l’abitazione dell’ex direttore del Giornale di Vicenza, Ario Gervasutti, attuale capo redattore del Gazzettino, come “punizione” per alcuni articoli non graditi.
L’Ordine dei giornalisti è vicino al collega Gervasutti e a tutti i giornalisti che svolgono il loro lavoro con rigore, autonomia e indipendenza, senza piegarsi e raccontando anche le notizie “scomode”.
“L’Ordine è pronto a costituirsi parte civile al processo sul vile atto intimidatorio”, ha dichiarato il presidente del Cnog Carlo Bartoli.