I giornalisti dell’agenzia Dire proclamano una giornata di sciopero per oggi, mercoledì 27 settembre e un pacchetto di 5 giorni di astensione del lavoro affidato al Cdr contro la procedura che prevede 28 esuberi, dopo l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo arrivata dopo quasi due anni di solidarietà.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime solidarietà all’Assemblea dei redattori dell’Agenzia Dire che ha deciso di proclamare una giornata di sciopero in seguito alla comunicazione dell’apertura di una procedura di licenziamento collettivo da parte dell’azienda. La decisione giunge a pochi giorni dalla partenza del nuovo decreto per le agenzie di Palazzo Chigi, che prevede un piano di 28 esuberi, di cui 15 giornalisti e 13 grafici. La procedura arriva dopo quasi due anni di contratto di solidarietà in cui i giornalisti hanno sacrificato una cospicua parte del loro stipendio per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Sacrifici resi ancora più importanti da pagamenti a singhiozzo degli stipendi, liquidati nell’ultimo anno quasi sempre in due soluzioni. L’Assemblea dei redattori dell’Agenzia Dire, ritiene inaccettabili e illegittimi questi licenziamenti, oltre che lacunosa e scarsamente motivata la stessa procedura avviata dall’azienda. Il consiglio nazionale dell’Ordine continuerà ad essere a fianco dei colleghi e auspica in un ritiro dei licenziamenti da parte della direzione.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini: «Preoccupa e stupisce per la tempistica poco comprensibile l’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte dell’editore della Dire nell’imminenza dell’avvio di una riforma che, dopo anni di incertezze e proroghe, mira proprio a dare certezza di risorse agli editori per costruire realtà solide, difendendo i livelli occupazionali e la qualità dell’informazione», ha dichiarato il sottosegretario, che per queste ragioni auspica «vivamente che, nell’ambito del confronto con le organizzazioni sindacali, l’editore si adoperi per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti».
Preso atto della nota del sottosegretario Barachini, l’editore dell’agenzia Dire, Stefano Valore, esprime l’auspicio che, «dopo una comprensibile fase di rottura dei rapporti e di scioperi, anche grazie all’intervento del governo, si arrivi comunque ad individuare quella soluzione che aiuti davvero a salvaguardare tutti i livelli occupazionali».