L’Ordine illustra al governo le proprie considerazioni tramite il “punto di contatto” del governo              

 

L’Ordine dei giornalisti è stato invitato a partecipare ad una call promossa dal governo in vista della prossima riunione del Consiglio d’Europa  ove sarà illustrata la campagna per la sicurezza dei giornalisti. L’iniziativa è partita dal “punto di contatto” con il COE presso il Ministero degli Esteri, d’intesa con il dipartimento Editoria e informazione della Presidenza del Consiglio. Scopo dell’incontro raccogliere i vari punti di vista e le  considerazione dei soggetti interessati al tema della sicurezza e tutela dei giornalisti.

L’incontro si è svolto lunedì 25 coordinato dal dirigente del Ministerio degli Esteri  riferente del “punto di contatto” del governo italiano con le attività del Consiglio d’Europa.  La campagna inizierà ufficialmente il 5 e 6 ottobre con un incontro del Consiglio a Riga, in Lettonia. Erano presenti l’Ordine; la Fnsi, la FIEG,  l’ANSO, rappresentanti dei Ministeri Interno  – Centro coordinamento sicurezza giornalisti –  e della Giustizia. Presenti anche i componenti del comitato interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) e del Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sono state affrontate le questioni su aggressioni e minacce e si è parlato del Centro coordinamento per la sicurezza dei giornalisti che – secondo il coordinatore dell’incontro – viene riconosciuto come “buona pratica” e osservato con attenzione a livello dell’Unione Europea. L’Ordine ha affrontato, come molti altri partecipanti, i  temi della tutela e della sicurezza dell’attività giornalistica, apprezzando il Lavoro svolto dal centro di coordinamento presso il Ministero dell’Interno. Discusse anche le questioni inerenti  la diffamazione e l’urgenza di rivedere la normativa sui vari aspetti delle azioni giudiziarie intimidatorie.

E’ stato anche rimarcato come  l’Ordine dei giornalisti – esperienza quasi unica in Europa – sia una delle poche istituzioni preposta all’autogoverno della categoria e che dà garanzia, per legge,  dell’attività giornalistica curando la tenuta degli appositi elenchi con tutte le funzioni annesse.

Il Consiglio d’Europa, che raggruppa 46  nazioni comprese, fra gli altri,  l’Ucraina, la  Turchia, tutti gli stati della ex Jugoslavia, l’Armenia, la Georgia e Azerbaijan (da non confondere con il Consiglio europeo che è organismo della UE), ha da sempre svolto un’azione di monitoraggio  e sensibilizzazione sullo stato dei diritti umani e della libertà nei paesi aderenti.

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