Inaugurata a Strasburgo la mostra “Testimoni di verità”, dedicata ai giornalisti uccisi dalla mafia. Una mostra curata dal giornalista e consigliere dell’Odg Sicilia Franco Nicastro, presente insieme al presidente Roberto Gueli e al vicepresidente Salvatore Li Castri.
La mostra – che ricorda anche Maria Grazia Cutuli, «uccisa perché cercava la verità» – è stata organizzata dall’Ordine dei giornalisti Sicilia insieme all’ufficio del Parlamento europeo in Italia, con la collaborazione dell’europarlamentare Dino Giarrusso. L’inaugurazione di “Testimoni di verità” è giunta a margine di una giornata, in cui, al Parlamento europeo, si è dibattuto in merito alla legge sulla libertà di stampa. All’inaugurazione della mostra è giunto il saluto da parte di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, che ha ringraziato l’Ordine per l’evento «che onora la memoria e il sacrificio di tutti i giornalisti siciliani uccisi dalla mafia». Durante il suo intervento, la presidente Metsola ha ricordato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. «Hanno fatto tremare i corrotti, i disonesti, i mediocri – ha detto – E lo fanno ancora. Perché la loro eredità è il ricordo di chi non si piega, di chi con umiltà porta avanti le proprie battaglie e di chi inequivocabilmente rifiuta la mafia e continua a vivere». “Ricordare, sensibilizzare, educare e coinvolgere per creare una cultura della legalità. – ha sottolineato ancora Metsola- Se continuiamo a credere nella giustizia, se sviluppiamo un modello sociale basato sulla fiducia, sulla legalità e sullo Stato di diritto, se facciamo leva sul potere delle comunità mettendo uomini e donne in grado di affrontare la mafia con coraggio, le nuove generazioni non dovranno più vivere nella paura e la mafia perderà sempre”- ha quindi aggiunto- “L’ho già detto, ma vale la pena ripeterlo: la lotta alla criminalità organizzata è una battaglia di tutti. Non conosce limiti territoriali. L’unico modo per distruggere queste reti criminali è coltivare un forte senso di responsabilità personale e istituzionale e costruire un fronte comune. Il Parlamento europeo – sottolinea la presidente – lo ha capito. Per questo abbiamo fatto della lotta alla criminalità organizzata una priorità politica”. “Non ho avuto l’onore di conoscere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma ho avuto il privilegio – ricorda Metsola – di chiamare la giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia, mia amica. Ricordo che ero nella Commissione speciale sul terrorismo del Parlamento europeo quando ho ricevuto la notizia che l’avevano assassinata in pieno giorno, con un’autobomba, fuori da casa sua. Come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e come tanti giornalisti siciliani anche lei ha anteposto la sua vita alla difesa della verità e della giustizia. Cari amici, cari colleghi vi assicuro che in questa battaglia avrete sempre il mio sostegno istituzionale e personale. Vinceremo e lo faremo, insieme” conclude Roberta Metsola.