Concessionarie pubblicità non possono decidere gli stagisti per attività redazionali
Il Comitato esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime sconcerto e contrarietà di fronte all’iniziativa assunta da uno dei principali editori di quotidiani italiani, il quale ha delegato alla concessionaria pubblicitaria il compito di selezionare stagisti da inserire in ambito giornalistico ai quali affidare, tra l’altro, la “raccolta dati e informazione sui prodotti”.
La pubblicità non ha nulla a che vedere con l’informazione e da contratto spetta al direttore responsabile (e non all’editore, tantomeno alla concessionaria pubblicitaria) ogni decisione relativa alla testata, compresa la scelta di chi deve operare in redazione. Sorprende che sia una società quotata in borsa come la ”Caltagirone editore” ad aver intrapreso questa strada per noi inaccettabile: non vogliamo credere che voglia seguire chi, vivendo con fastidio le professionalità giornalistiche, basate su autonomia, indipendenza e autorevolezza, sta cercando di sostituirle con figure ibride, che si occupino di marketing e pubblicità, in violazione alla legge e all’obbligo di trasparenza dell’informazione.
Per non parlare del divieto di inserire stagisti nella produzione giornalistica per far fronte alle carenze dell’organico giornalistico, tantomeno durante il periodo delle ferie estive. L’utilizzo in redazione di persone non iscritte all’Albo, a cui affidare mansioni giornalistiche configura, peraltro, il reato di abuso della professione.
Accade sempre più spesso che testate giornalistiche si avvalgano di soggetti non iscritti all’Albo professionale e dunque privi di tutele, ai quali viene affidato lo svolgimento di incarichi in settori delicati, come la cronaca nera e giudiziaria o la copertura di interi settori, pacificamente di competenza di giornalisti professionisti, ad oggi gli unici ad essere tutelati dal segreto professionale.
Il Comitato esecutivo segnalerà nelle sedi opportune e ai competenti Consigli di disciplina le violazioni descritte di propria competenza delle quali, ricordiamo, rispondono per primi i direttori responsabili delle testate.