“La risposta più bella ai nostri sforzi, al nostro impegno, alla nostra voglia di ricordare e raccontare, sono state le migliaia di spettatori che hanno affollato Piazza Castello durante i tre giorni in cui abbiamo celebrato i valori dell’accoglienza, della difesa dei diritti umani e la corretta informazione” è il commento finale di Filippo Mulè, presidente dell’associazione Occhiblu e direttore artistico del festival Lampedus’Amore-Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano che si è svolto nella maggiore delle isole Pelagie dal 6 all’8 luglio.

“Sono stati tre giorni ricchi di contenuti, di scambi e contaminazioni, tre giorni di cultura, riflessioni ma anche di leggerezza – ha continuato Mulè – che hanno ricevuto il consenso di un pubblico straripante. Segno che il nostro percorso è indovinato e adeguato a tutti i gusti, le tendenze e le età”.

La nona edizione dell’evento, che ricorda la giornalista di origine campana scomparsa a soli 45 anni e che oggi riposa a Lampedusa, si è aperta con lo spettacolo teatrale Emigranti, tratto dal testo originale del drammaturgo polacco Slawomir Mrozek: sul palco, con la regia di Massimiliano Bruno, gli attori Marco Landola, Andrea Venditti e Francesca Anna Bellucci. Di grande raffinatezza e qualità la serata musicale che ha visto protagonisti due big del calibro di Raphael Gualazzi e Simona Molinari, due degli interpreti più eleganti e ricercati della scena italiana pop-jazz.

Tra gli ospiti di Lampedus’Amore anche l’attivista egiziano per i diritti umani Patrick Zaki, che ha raccontato i suoi “sogni e illusioni di libertà” e soprattutto quei terribili 22 mesi trascorsi in un carcere egiziano per avere espresso le sue opinioni. “Essere qui a Lampedusa dopo l’ennesimo naufragio con dispersi – ha detto Zaki – mi ha fatto impressione. Il libro che ho scritto non è la mia storia, ma la storia di chi ha affrontato la detenzione, prigionieri per le loro opinioni politiche o per avere difeso i diritti umani. Ed è una condizione che riguarda migliaia di persone nel mondo. Oggi sto bene, sono sposato, sono tornato in Italia, ma ho vivo il ricordo di quei 22 mesi e il mio impegno è a favore di chi non ha voce per raccontare esperienze come la mia”.

In serata la consegna dei premi giornalistici internazionali. I vincitori sono risultati: Edith Meinhart (Profil) per la stampa estera, Francesca Ghirardelli (Avvenire) per la stampa e web nazionale, Laura Bonasera (La7) per la tv nazionale e Dario Artale (ZetasLuiss.it) per la categoria Under 30, premiato dal Presidente dell’Ordine nazionale Carlo Bartoli.

Altri riconoscimenti sono andati alle eccellenze lampedusane e agli studenti che – alla presenza del direttore dell’USR Giuseppe Pierro – hanno preso parte ad aprile al corso di formazione giornalistica. Ospiti finali sono stati la talentuosa cantautrice Anna Castiglia e il comico Valentino Picone.

A presentare tutti gli eventi sono stati Salvo La Rosa (Rtp-Tgs), Elvira Terranova (AdnKronos) e Marina Turco (Tgs). Il Festival ha avuto il patrocinio e il sostegno del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

 

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