A cura di Laura Trovellesi Cesana 
e Maria Annunziata Zegarelli

N. 11/2024 – L’interesse e la tutela del minore, vittima di abusi o violenza sessuale, non devono
mai venir meno. Pubblicare foto – anche pixellate – che rendono comunque riconoscibili le
vittime attraverso colore dei capelli, struttura fisica e altri particolari, è circostanza
sanzionabile
In presenza di fatti cronaca che coinvolgono minori, la tutela della loro privacy e delle norme poste
a garanzia del loro anonimato prevalgono su ogni altra considerazione relativa allo stesso diritto di
cronaca. Pubblicare una fotografia con soltanto i volti “pixellati”, peraltro grossolanamente,
lasciando identificabili altri tratti fisici dei soggetti vittime di violenza (capelli, abbigliamento,
struttura fisica), risulta lesivo della privacy dei minori. Tanto più se la foto, è essendo a corredo di
un articolo di cronaca che riporta con precisione le circostanze e il luogo ove è maturato il fatto,
contribuisce ad una possibile individuazione delle vittime. Va a tal riguardo evidenziato che il
giornalista, tenuto alla verità sostanziale dei fatti, può corredare un articolo con i contenuti che
ritiene più adeguati, comprese le foto, ma non può venire meno alle regole deontologiche poste a
tutela dei minori, soprattutto se vittime di abusi. Il fatto che la foto possa finire sui social ad opera
di altri soggetti non giustifica la scelta del giornalista di pubblicarla, dal momento che egli non
svolge una funzione di aggregatore di notizie sparse nell’infosfera bensì rappresenta il mediatore
che deve verificare la notizia, le fonti da cui proviene e poi valutare cosa sia utile per una corretta
informazione e cosa possa rivelarsi lesivo di diritti e privacy dei minori coinvolti. Nel caso preso in
esame dal Cdn il giornalista ha pubblicato una foto che ritraeva cinque minorenni vittime di
molestie sessuali mentre erano in commissariato per sporgere denuncia.

C.D.N. 4 luglio 2024, n. 11 – Presidente/Relatore Elio Donno – Respinto il ricorso avverso la
delibera del Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.

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