Sette anni fa fu uccisa a Malta con una bomba esplosa nella sua auto
Oggi, 16 ottobre, alle ore 12:00 davanti al Residence Palais di Bruxelles, sette anni dopo la tragica morte della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia, i partner del Media Freedom Rapid Response (MFRR), giornalisti e rappresentanti della comunità che opera a tutela della libertà dei media si sono riuniti per commemorare il suo lavoro e la sua dedizione.
Daphne Caruana Galizia è morta il 16 ottobre 2017 quando una bomba è esplosa nella sua auto vicino alla sua casa a Bidnija, Malta.  È diventata il simbolo dei giornalisti investigativi che vengono minacciati e aggrediti a causa del loro lavoro. Dobbiamo a lei, alla sua famiglia e all’intera comunità dei giornalisti in Europa che un crimine del genere non si ripeta.
Esortiamo le autorità nazionali e l’UE a fare di più per proteggere i giornalisti e combattere l’impunità dei crimini commessi contro di loro.
“Il consorzio MFRR – costituito da European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF), ARTICLE 19 Europe, the European Federation of Journalists (EFJ), Free Press Unlimited (FPU), International Press Institute (IPI) e Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBC Transeuropa) –  esprime la propria solidarietà alle attività della Fondazione Caruana Galizia e al lavoro svolto dalla sua famiglia. – si legge nel comunicato inviato da OBC Transeuropa. Unità operativa del Centro per la Cooperazione Internazionale- Ci auguriamo che il processo in corso a Malta contribuisca a risolvere tutte le questioni in sospeso e a portare una conclusione necessaria alla vicenda.
In occasione del settimo anniversario dell’uccisione di Daphne Caruana Galizia, i partner MFRR assieme ad altri enti impegnati nella difesa della libertà di stampa e di espressione, hanno inviato al primo ministro maltese, Robert Abela, la seguente lettera.

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