Il Presidente del Cnog a Palermo, lunedì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha partecipato al corso per giornalisti “Violenza sulle donne: cronaca giudiziaria, informazione responsabile e ruolo dell’educazione nella parità di genere”.

Al tavolo dei relatori, nella sede dell’ Associazione Siciliana della stampa, coordinati dalla vice presidente della Cpo di Assostampa Maria Antonietta Pioppo, si sono avvicendati gli interventi di Carlo Bartoli, presidente del Cnog, Alessandra Costante, segretaria generale FNSI, Tiziana Tavella presidente del consiglio regionale di Assostampa Sicilia, Carla Garofalo avvocata, Paola Mirto avvocata del centro antiviolenza Lia Pipitone, Maria Rosaria Perricone sostituta procuratrice di Palermo, Roberta Urso delegata Sicilia “ le donne del vino”. In apertura il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Roberto Gueli ha sollevato il problema della difficoltà affrontata dalla categoria non soltanto in termini di restrizioni dei margini della libertà di stampa, ma anche e sopratutto sulla difficoltà che quotidianamente affliggono i colleghi dal punto di vista della difficoltà a vivere esclusivamente di questo mestiere nonostante la copertura data dal contratto.
Sul tavolo della discussione non soltanto l’approccio etico dell’informazione e ciò che bisogna fare a tutela della vittima dei fatti di cronaca, ma anche, nell’intervento della presidente di Assostampa Sicilia Tiziana Tavella, una vera e propria “messa a nudo” della questione delle molestie, delle minacce di genere, dei sistemi di marginalizzazione e svilimento che colpiscono con forza le professioniste dell’informazione anche con pratiche di “bodyshaming” e che rischiano di farne bersaglio più vulnerabile all’interno della categoria. Un riferimento, non poteva quindi in questo senso mancare, al recente caso svelato da un team di giornaliste di Irpimedia che ha portato ad emergere i gravi casi di molestie nelle scuole di giornalismo. Tema, questo su cui è intervenuto il presidente del Cnog, Carlo Bartoli che ha ribadito la condanna per quanto emerso, la necessità della denuncia di quanto accade, ma anche di nuove stringenti linee guida per le scuole di giornalismo, soffermandosi sulla riflessione generale sull’argomento di estrema attualità e sulla richiesta pressante che proprio arriva dai giornalisti e delle giornaliste su regole certe e rispettose della necessità di fare cronaca e del rispetto delle persone coinvolte. Alessandra Costante ha ribadito che “ Bisogna raccontare con i dovuti modi, ma raccontare tutto, perché deve essere conosciuto, ad esempio, lo spaccato sociale in cui questi fatti avvengono e prendere atto che questi non sono per niente limitati alle fasce deboli della società” La segretaria ha evidenziato come i giornalisti, proprio per questo ruolo educativo che l’informazione di qualità ha, abbiano “l’ esigenza non solo di scrivere di andare in profondità nelle storie, di raggiungere quante più famiglie possibili. L’ informazione professionale è quella che, ancora oggi, ed in futuro, garantirà lo sviluppo anche sociale di questo Paese. Sviluppo che non passa attraverso i social, che mettono in contatto soltanto chi la pensa alla stessa maniera.” Costante ha concluso il suo intervento sottolineando che “Abbiamo bisogno di un’informazione di qualità. Perché possa essere sana, deve essere fatta di professionisti che fanno soltanto questo mestiere, consapevoli di quello che fanno e che siano giustamente retribuiti”.

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